All. n. 2 – Norme CONI per l’impiantistica sportiva

1
NORME CONI PER L’IMPIANTISTICA SPORTIVA

Approvate con deliberazione del Consiglio Nazionale del CONI n. 1379 del 25 giugno 2008

PARTE I – PRESCRIZIONI GENERALI

1 – Scopo e campo di validità

Le presenti norme hanno lo scopo di individuare liv elli minimi qualitativi e quantitativi da rispettare nella
realizzazione di nuo vi imp ianti sportivi, o vvero ne lla ristr uttura zio ne di q ue lli esiste nti, a l fine di gara ntir e
idonei live lli di funzionalità, igiene, sicurezza, nonché quale metro di riferimento per la verifica d ella qualità degli
impianti sportivi realizzati. Per ristrutturazione si intende ogni variazione distributiva o funzional e fatta eccezione degli
interventi di manutenzione ordinaria di cui all’art . 31 della Legge 457/1978.
Sono soggetti alle presenti norme tutti gli impiant i sportivi, intendendo con tale termine i luoghi
opportunamente conformati ed attrezzati per la prat ica di discipline sportive regolamentate dalle Federazioni Sportive
Nazionali e dalle Discipline Sportive Associate, ne l seguito indicate come FSN e DSA, ai vari livelli, anche
internazionali, previsti dalle FSN e DSA medesime; in particolare si distinguono:
a) impianti sportivi agonistici
, in cui possono svolgersi attività ufficiali (agonis tiche) delle FSN e DSA;
b) impianti sportivi di esercizio
, in cui possono svolgersi attività regolamentate dal le FSN e DSA ma non destinate
all’agonismo, ovvero tutte le attività propedeutich e, formative o di mantenimento delle suddette disci pline
sportive. Tutti gli impianti sportivi di cui sopra, oltre che alle presenti norme, dovranno essere conformi alle norme di
Legge che sotto qualsiasi titolo regolano la loro p rogettazione, costruzione ed esercizio, quali ad esempio le norme
urbanistiche, di sicurezza, di igiene, per il super amento delle barriere architettoniche, ecc. Nel cas o di indicazioni
contrastanti tra le presenti norme e quelle di Legg e, valgono le indicazioni più restrittive.
Gli i mp ia n ti sp o r ti v i a go ni sti c i d o vr a n no e s se r e c o n fo r mi, a ltr e sì, a i r e go la me nt i te c nic i e d i
omologazione approvati dalle FSN e DSA e dal CONI, come indicato al successivo art. 12, in relazione al livello di
attività in essi previsto, sia per quanto attiene l e caratteristiche dimensionali, costruttive ed ambi entali degli spazi
destinati alla pratica sportiva, che per la dotazio ne e le caratteristiche delle attrezzature fisse e mobili. Per quanto
espressamente previsto dai suddetti regolamenti tec nici, le relative prescrizioni sono prevalenti rispetto alle presenti
norme. Gli impianti sportivi agonistici, per poter consent ire lo svolgimento delle attività ufficiali delle FSN e DSA,
dovranno essere omologati in conformità ai Regolame nti tecnici delle FSN e DSA medesime.
Gli imp ia nti sp o r tivi d i e ser c iz io do vr a nno e sser e co nfo r mi a lle p r e se nti nor me c o n le precisazioni di
cui ai successivo articolo 11. La rispondenza alle presenti norme risulta vincolan te per l’emissione da parte del CONI dei pareri tecnici sugli
impianti sportivi previsti dalla legislazione vigen te.
Con il termine “ impianti sportivi complementari
” sono indicati nel seguito gli impianti destinati
esclusivamente alla pratica di attività fisico-spor tive non regolamentate dalle FSN e DSA, aventi anch e finalità
ludico ricreative e di benessere fisico o di attivi tà terapeutica o riabilitativa. Gli imp i a nti sp o r ti vi co mp le me nta r i
so no so gge tti a lle no r ma tive e ma na te d a lle I stituz i o ni c o mp e te nti a l r igua rd o. P er q ue sti imp ia nti nella Parte
III della presente norma sono indicate alcune “linee g uida”, finalizzate a suggerire criteri di funzionalità e di sicurezza.

2 – Termini di riferimento

Nelle presenti norme si fa riferimento ai seguenti termini:
· “Attività fisico-sportiva” o “Sport ”: qualsiasi forma di attività fisica che, attraver so una partecipazione
organizzata o non, abbia per obiettivo l’espression e o il miglioramento della condizione fisica e psic hica, lo
sviluppo delle relazioni sociali o l’ottenimento di risultati in competizioni di tutti i livelli. (Carta Europea dello
Sport – art. 2 – Consiglio d’Europa, 1992).
· “Attività sportiva ” o “Pratica sportiva ”: una qualsiasi delle attività elencate al precede nte art. 1 commi a) e b);
per le attività di cui al comma a) possono distingu ersi differenti “livelli” di attività in base alle classificazioni
previste dalle FSN e DSA.
· “Impianto sportivo ”: è il luogo opportunamente conformato ed attrezza to per lo svolgimento dell’attività fisico-
sportiva. Comprende, di massima, le parti funzional i di cui al successivo art. 3, in cui è essenziale la presenza di
uno o più spazi di attività.
· “Spazio per l’attività sportiva ” o ”spazio di attività ”: è la parte dell’impianto sportivo in cui si svol ge l’attività

2
sportiva, comprendendo in essa le fasce di rispetto.
· “Utenti ”: sono tutti coloro che utilizzano, a qualsiasi ti tolo, l’impianto sportivo; rientrano tra gli utenti gli
atleti, i praticanti ed i fruitori di servizi in ge nere, gli istruttori, gli allenatori, i giudici di gara, il personale addetto e
gli spettatori.
· “Utenti diversamente abili (utenti DA) ”: sono gli utenti che per qualunque motivo (ridott e o nulle capacità visive,
auditive, di deambulazione, ecc.), richiedono l’ado zione di idonei accorgimenti (ad es. eliminazione d elle barriere
architettoniche) per utilizzare l’impianto sportivo in modo analogo a quello degli altri utenti.
· “Utenti sportivi ”: rientrano in tale categoria gli atleti e i prati canti in genere.
· “Addetti all’attività o operatori sportivi ”: sono coloro che svolgono attività di supporto ag li utenti, come gli
istruttori, i giudici di gara, gli allenatori, il p ersonale medico, i fisioterapisti, ecc.
· “Addetti alla gestione ”: sono coloro che si occupano del funzionamento de ll’impianto sportivo (personale
amministrativo-gestionale; personale per la custodi a, sorveglianza, pulizia e manutenzione; personale addetto
agli impianti tecnici, ecc.).
· “Addetti alle attività commerciali di supporto ”: sono coloro che si occupano del funzionamento de lle aree
commerciali (personale di Bar, Ristoranti e negozi di vario genere) eventualmente presenti nell’impianto sportivo.
· “Manifestazione sportiva ”: è un evento che si svolge secondo regole definit e (sportive, organizzative, di
sicurezza) e che prevede generalmente la presenza d i spettatori.
· “Spettatori ”: sono coloro che assistono allo svolgimento della pratica o della manifestazione sportiva in spazi
all’uopo destinati (includendo accompagnatori, auto rità, operatori dei Media e spettatori diversamente abili).

3 – Struttura degli impianti sportivi

Gli impianti sportivi dovranno essere realizzati ed attrezzati in modo da consentirne l’utilizzazione da parte dei
diversi utenti, tenendo conto delle relative esigen ze, in condizioni di adeguato benessere, igiene e s icurezza. In generale,
gli impianti sportivi sono caratterizzati dalle seg uenti parti funzionali:
1) spazi per l’attività sportiva, comprendenti: campi, piste, vasche e le relative fa sce di rispetto;
2) spazi per i servizi di supporto, comprendenti:
a. spogliatoi per atleti, istruttori/giudici di gara e relativi servizi, primo soccorso, locali antidopin g, locali
di controllo, ecc.;
b. deposito attrezzi, servizi per il personale, locali tecnici;
c. uffici amministrativi, atri e disimpegni;
3) impia nt i tec nici: idrico, sanitario, r isca lda me nto, r e fr igera zio ne, v e ntilaz io ne, illu mina zio ne ,
e mer ge nza, segnalazione, depurazione, antincendio, ecc.;
4) spazi per il pubblico: posti spettatori (tribune) con relativi servizi igi enici, posto di primo
soccorso, aree a servizio dell’impianto, parcheggi, percorsi, ecc.;
5) spazi aggiuntivi per:
a. l’organizzazione sportiva, o per la formazione atle tica, o per attività sociali, quali ad esempio: sedi di
società o Federazioni, aule didattiche, laboratori, locali per la consultazione medica, sale di riunio ne,
foresterie, uffici vari, ecc.;
b. attività commerciali e varie, non necessari allo sv olgimento delle attività o delle manifestazioni
sportive ma opportuni per la gestione dell’impianto sportivo, quali ad esempio locali per ristoro, attività
ricreative o commerciali con relativi annessi, ecc. ;
6) aree sussidiarie: parcheggi per utenti e addetti, spazi verdi e di ar redo, ecc.

In relazione alle caratteristiche dell’impianto ed alle sue modalità di utilizzazione e gestione, potr anno essere
necessari ovvero opportuni tutti o parte degli altr i spazi, di cui sopra. Per ragioni gestionali è comunque raccomandata la
presenza di spazi per attività commerciali e varie.
Per particolari attività o manifestazioni sportive, secondo le esigenze e le indicazioni delle FSN e D SA, le
dotazioni di cui sopra potranno in parte essere sos tituite da strutture provvisorie.
L’articolazione e le relazioni tra i diversi spazi dovranno essere tali da assicurare le necessarie
integrazioni e l’assenza di interferenze. La soluzi one distributiva dovrà tenere conto, oltre che delle esigenze dei diversi
utenti, anche degli aspetti gestionali e dell’inser imento dell’impianto sportivo nel contesto ambienta le adottando,
possibilmente, tecnologie e materiali eco compatibi li. È raccoma ndato l’uso di siste mi costruttivi, ap parecchiature
ed impianti tec nici che consentano il contenimento dei consumi (energetici, idrici, ecc.).

4 – Dotazioni

Al fine di rendere gli impianti idonei all’uso cui sono destinati sono necessari, oltre allo spazio di attività
sportiva opportuna me nte a ttrezza to, ido ne i ser vizi corr ela ti al tipo e live llo d i pra tic a sportiva pr evisto, oltre

3
che alla destinazione specifica dell’impianto. Pertanto, in relazione alle caratteristiche dell’impianto ed alle sue
modalità di utilizzazione e gestione, potranno esse re necessari ovvero opportuni tutti o parte degli altri spazi, di cui
all’art. 3. Per ragioni gestionali è comunque racco mandata la presenza di spazi per attività commercia li e varie.
Per particolari attività o manifestazioni sportive, secondo le esigenze e le indicazioni delle FSN e D SA, le
dotazioni di cui sopra potranno in parte essere sos tituite da strutture provvisorie.

5 – Fruibilità da parte degli utenti DA

Gli impianti sportivi dovranno essere realizzati ed attrezzati in modo da poter essere fruibili da parte degli
utenti DA come precisato nei successivi articoli. P er le discipline e le manifestazioni sportive di interesse del Comitato
Italiano Paralimpico, l’accessibilità e la fruibili tà degli impianti dovrà essere assicurata con le mo dalità previste dal
Comitato stesso.
6 – Caratteristiche delle aree

6.1 – Localizzazione

L’impianto sportivo dovrà essere adeguatamente inse rito nel contesto ambientale ed integrato con le
infrastrutture dei servizi esistenti nel territorio . Nella scelta dell’area si dovrà tenere conto dell e esigenze specifiche
relative alla pratica sportiva (tipo ed estensione degli spazi sportivi, morfologia, orientamento, ecc .), delle esigenze
connesse all’accessibilità e fruibilità da parte de i diversi utenti, compresi quelli DA, e di quelle r elative alla
sicurezza nell’utilizzo (viabilità, aree richieste dalla normativa di sicurezza, aree di sosta, ecc.). Si dovrà tenere
conto inoltre di eventuali esigenze connesse ad asp etti gestionali (presenza di locali , stand, ecc.).

6.2 – Recinzione esterna dell’area

Nei casi previsti dalle Leggi vigenti, l’intera are a destinata all’impianto sportivo dovrà essere reci ntata in
conformità alla normativa medesima. In o gni ca so è opportuno , per ra gio ni d i sa lva guardia e co ntro llo ,
realizz are un’e ffica ce r ec inzio ne d elle aree (orien tativamente con altezza non inferiore a m 2,50); sono da preferire
soluzioni integrate con l’ambiente circostante.
6.3 – Aree di sosta

L’impianto sportivo dovrà essere dotato di idonee a ree da destinare a parcheggio dei mezzi di trasporto
dei diversi utenti, in conformità alle disposizioni di legge ed ai regolamenti comunali, tenendo conto dell’importanza,
destinazione e modalità di utilizzo dell’impianto s portivo oltre che delle abitudini locali. A tal fine dovrà essere
effettuato uno studio delle modalità di accesso ed esodo dall’impianto sportivo da parte dei diversi utenti, valutando
il numero di coloro che raggiungono e lasciano l’im pianto:
· direttamente a piedi senza l’ausilio di mezzi pubbl ici;
· con l’ausilio di mezzi pubblici;
· mediante mezzi di trasporto collettivo organizzato (autopullman);
· mediante mezzi di trasporto individuale (cicli, mot ocicli, autovetture).
In generale, sempre in relazione alla destinazione, e secondo le modalità previste dalle vigenti norme di
sicurezza, dovranno essere previste aree di sosta p er:
· gli spettatori, distinguendo i sostenitori della sq uadra locale, i sostenitori della squadra ospite, l e autorità; i
giornalisti e prevedendo per ogni gruppo il collega mento con gli accessi all’impianto e agli spazi ad essi
dedicati;
· gli utenti e in particolare gli utenti sportivi (at leti, giudici di gara, istruttori, allenatori, ecc.);
· il personale addetto all’impianto e ai mezzi di man utenzione;
· i mezzi di soccorso (ambulanze), in prossimità dei locali di primo soccorso per gli atleti ed il pubblico;
· i mezzi di intervento (Polizia, Vigili del Fuoco, e cc.), in prossimità dei locali di controllo;
·
i mezzi utilizzati dai media, in prossimità delle z one attrezzate per le riprese audiovisive, delle sale stampa
e delle sale interviste.
Salvo più ampio dimensionamento conseguente all’oss ervanza delle citate leggi o regolamenti, le aree di sosta
per gli spettatori, gli utenti sportivi e per il pe rsonale addetto, saranno di massima dimensionate in base alle
segue nti utilizzazioni e superfici convenzionali, c omprensive degli spazi di manovra:
· cicli e motocicli: n. 1 utente m
2 3
· autovetture: n. 3 utenti m2 20
· autopullman: n. 60 utenti m2 50

4
Le zone di attesa degli utenti dei mezzi pubblici dovranno essere dimensionate in funzione del massimo
affollamento prevedibile, tenendo conto della conte mporaneità dell’esodo del pubblico dall’impianto sp ortivo. Per gli
impianti destinati alle manifestazioni sportive, ov e consentito dai regolamenti locali, potranno esser e utilizzate anche
aree esterne all’impianto sportivo ed aree della pu bblica viabilità, purché effettivamente destinabili a tale
funzione ed utilizzabili durante le manifestazioni stesse. Per gli utenti DA dovranno essere previste aree di parcheggio
riservate, conformi alle vigenti norme di legge, da realizzare in prossimità degli ingressi/uscite dall’impianto. In carenza di
altre indicazioni dovrà essere previsto, nel parche ggio per gli spettatori ed in quello per gli atleti, almeno n. 1 posto auto
per utenti DA ogni 50 posti autovetture o frazione. Per tutti i collegamenti tra tali aree di parcheggio e gli accessi alle
diverse zone dell’impianto sportivo dovrà essere pr evisto il superamento delle barriere architettoniche.

7 – Spazi per le attività sportive

Tali spazi, sia all’aperto che al chiuso, dovranno consentire lo svolgimento della pratica sportiva in
condizioni di sicurezza, tenendo conto delle esigen ze connesse ai diversi livelli di pratica sportiva. Dovranno inoltre
essere correlati ai servizi di supporto in modo da permetterne un agevole utilizzo; pertanto dovranno essere evitati
collegamenti lunghi, tortuosi o con dislivelli.
7.1 – Orientamento degli spazi di attività all’aper to

L’orientamento dei campi all’aperto dovrà risponder e alle prescrizioni delle FSN e DSA. In mancanza di altre
indicazioni, o limitazioni derivanti dalla conforma zione dell’area di intervento, ovvero ancora per pa rticolari tipi di
attività o modalità di utilizzazione, l’orientament o preferibile per l’asse principale di svolgimento dell’attività sportiva è
nella direzione Nord-Sud, con una tolleranza di 15° verso Est o Ovest.

7.2 – Segnature dei campi

Le segnature dovranno risultare conformi alle presc rizioni delle FSN e DSA; nel caso di spazi polivalenti
dovranno essere adottate segnature di diversa color azione onde consentire una facile individuazione dei differenti
campi.

7.3 – Fasce di rispetto

Tutti gli spazi di attività sportiva (campi di gioc o, piste, pedane, vasche, ecc.), sia all’aperto che al chiuso,
dovranno essere dotati di idonee fasce di rispetto, piane, libere da qualsiasi ostacolo sia fisso che mobile, tali da
consentire un adeguato margine di sicurezza nello s volgimento delle diverse attività sportive. A tal fine, ove i
regolamenti delle FSN e DSA non indichino diversame nte, ovvero non sussistano indicazioni specifiche delle norme di
sicurezza o igiene, la larghezza di tali fasce (mis urata dalle segnature o dal bordo vasca) non potrà essere inferiore a m
1,50.
7.4 – Recinzione degli spazi di attività – protezio ni

Al fine di evitare interferenze con l’attività spor tiva e possibili pericoli, gli spazi di attività, comprensivi delle
fasce di rispetto, dovranno risultare inaccessibili agli spettatori, come successivamente indicato all ’art. 9.1. In ogni caso,
per ragioni di sicurezza, dovranno essere previsti adeguati dispositivi, anche mobili, ovvero idonei a ccorgimenti
gestionali, per evitare interferenze tra gli utenti sportivi e gli altri utenti dell’impianto. Ove pre visto dai regolamenti
delle FSN e DSA e conformemente alle indicazioni di queste ultime, ovvero laddove se ne ravvisi l’opportunità per
ragioni di salvaguardia dell’incolumità, dovranno e ssere previste idonee barriere o altri accorgimenti equivalenti per
proteggere gli spettatori dagli attrezzi sportivi u tilizzati dagli atleti e per proteggere gli atleti dall’eventuale lancio di
oggetti da parte degli spettatori.
7.5 – Pavimentazioni

La pavimentazione dello spazio di attività dovrà es sere adatta al tipo e livello di pratica sportiva. A tal fine,
dovranno essere seguite le indicazioni delle FSN e DSA interessate; per gli spazi polivalenti si dovrà tenere conto
della compatibilità e della prevalenza di utilizzaz ione. In mancanza di altre indicazioni specifiche p rescrizioni al
riguardo da parte delle FSN e DSA si consigliano i criteri di scelta di cui alla Tabella A.

7.6 – Altezze libere

L’altezza minima, libera da qualsiasi ostacolo, in corrispondenza dello spazio di attività, fasce di rispetto
comprese, dovrà consentire l’agevole svolgimento de lla pratica sportiva ai livelli previsti e secondo le indicazioni

5
delle FSN e DSA, tenendo conto dell’eventuale presenza degli attrezzi. In mancanza di altre prescrizioni e salvo
particolari destinazioni, tale altezza, misurata a partire dal piano di gioco (quota dell’acqua per le vasche), non dovrà
essere inferiore ai seguenti valori:
· campi bocce: m 4,50;
· piscine non destinate alla pallanuoto: m 3,50 (pref eribilmente m 4,00);
· piscine per la pallanuoto: m 5,00;
· piscine per tuffi: come da normativa della Federazi one Italiana Nuoto;
· altri spazi di attività con superficie non superior e a m
2 250: m 4,00;
· altri spazi di attività con superficie superiore a m2 250: m 7,00;

7.7 – Illuminazione naturale degli spazi di attivit à al chiuso

In linea generale si consiglia l’utilizzazione dell ‘illuminazione naturale. Dovranno comunque essere e vitate le
superfici finestrate normali all’asse longitudinale degli spazi di attività e, fatta eccezione per gli impianti natatori,
l’incidenza diretta dei raggi solari su piani orizz ontali ad altezze inferiori a m 2,50 dal piano di g ioco.

7.8 – Illuminazione artificiale

Gli impianti di illuminazione artificiale dovranno essere realizzati in modo da evitare fenomeni di
abbagliamento per i praticanti e gli spettatori. A tal fine per le sorgenti di illuminazione, l’indice di abbagliamento dovrà
rientrare nei limiti indicati dalla norma UNI EN 12 193. Nel caso in cui non venga effettuata la verifica del suddetto
indice, le sorgenti di illuminazione non dovranno r isultare visibili, all’interno dello spazio di attività, sotto un angolo
inferiore a 20° rispetto all’orizzontale, considera ndo il punto di visione coincidente con il piano de lle vasche per gli
impianti natatori ovvero posto convenzionalmente ad un’altezza di m 1,50 dal piano di gioco negli altri casi. Ai fini del
contenimento dei consumi e per evitare l’inquinamen to luminoso, le caratteristiche e l’orientamento degli apparecchi di
illuminazione delle aree esterne, dovranno essere t ali da limitare al massimo la dispersione del flusso luminoso al di
fuori delle superfici da illuminare. In mancanza di indicazioni specifiche, per le caratteristiche di illuminamento
degli impianti all’aperto ed al chiuso, nelle Tabelle B e C sono riportati i valori consigliati.

7.9 – Illuminazione di sicurezza

Salvo quanto previsto dalle disposizioni di Legge v igenti, negli impianti sportivi al chiuso ed in quelli
all’aperto illuminati artificialmente, per lo spazi o di attività dovrà essere realizzato un impianto d i illuminazione di
sicurezza in grado di entrare in funzione automatic amente ed istantaneamente in caso di interruzione d ell’energia di rete,
garantendo almeno i livelli previsti dalla norma UN I EN 12193 per le durate ivi specificate, ovvero quelli indicati dalle
FSN e DSA. In ogni caso, salvo maggiori dimensionam enti necessari per assicurare la graduale sospensione dell’attività
sportiva in condizioni di sicurezza, si consiglia u n livello di illuminamento di sicurezza almeno pari al 10% di quello
previsto nelle condizioni normali per una durata no n inferiore a 90 secondi, 180 secondi negli impianti natatori.
Per gli altri locali dovrà essere previsto un impia nto di illuminazione di sicurezza conforme alle nor me vigenti
e comunque tale da assicurare un livello minimo di illuminamento, ad un metro di altezza dal piano di calpestio,
non inferiore a 5 lux per la durata di 60 minuti.
7.10 – Ventilazione

Per tutti gli spazi al chiuso dovrà essere previsto un adeguato ricambio dell’aria onde consentire ido nee
condizioni igieniche e di comfort per gli utenti. D ette condizioni potranno essere assicurate con: ape rture dirette
verso l’esterno nelle pareti o nei soffitti (ventil azione naturale); sistemi di convogliamento, distri buzione ed estrazione
dell’aria (ventilazione artificiale); sistemi misti . Per i sistemi di ventilazione artificiale o mista dovranno essere
previsti idonei accorgimenti per evitare che l’aria immessa possa causare fastidi agli utenti o interferenze con
l’attività sportiva, compreso il movimento degli at trezzi. Nella Tabella C sono riportati i valori consigliati per i ricambi
orari (estrazione dei volumi d’aria) dei diversi lo cali.

7.11 – Regolazione della temperatura e dell’umidità relativa

In relazione al tipo, destinazione e modalità di ut ilizzazione dell’impianto sportivo, tenendo conto delle
condizioni climatiche locali, dovrà essere previsto il mantenimento nei locali al chiuso di idonee con dizioni di comfort
per lo svolgimento della pratica sportiva e delle a ltre attività. Per gli spazi di attività, tenendo conto delle considerevoli
volumetrie generalmente necessarie, il sistema adot tato dovrà consentire una sufficiente uniformità delle temperature
evitando fenomeni di ristagno e stratificazione del l’aria. Negli ambienti con sviluppo di vapore (vano vasche delle
piscine, docce, zone soggette a notevole affollamen to, ecc.), dovranno essere previsti sistemi per la limitazione
dell’umidità relativa. Per specifiche attività e li velli di pratica potrà rendersi necessaria la reali zzazione di impianti di

6
condizionamento. I valori consigliati per la temperatura e l’umidità relativa sono riportati nella Tabella C. In ogni caso
dovranno essere rispettate le prescrizioni di legge relative al contenimento dei consumi energetici.

7.12 – Dotazione di attrezzature ed attrezzi per la pratica sportiva

Gli spazi di attività dovranno essere dotati delle attrezzature fisse, amovibili e mobili nonché degli attrezzi
sportivi necessari allo svolgimento della pratica s portiva secondo il livello e la categoria di utenti previsti. Tali
attrezzature ed attrezzi, come pure i sistemi di an coraggio permanente o temporaneo, dovranno essere c onformi alle
indicazioni delle FSN e DSA. In relazione alle moda lità di utilizzazione ed al livello di pratica dovranno essere
previste le attrezzature per il rilevamento e segna lazione di tempi e punteggi (fotofinish ed altri sistemi automatici di
rilevamento dei tempi, tabelloni, ecc.) secondo le indicazioni delle FSN e DSA. Per quanto attiene le caratteristiche
delle attrezzature non espressamente indicate dai r egolamenti federali si raccomanda di fare riferimen to a quanto
indicato dalle normative europee specifiche (UNI EN , ISO). T utti gli ancoraggi, fermi, ritenute e simili, di attrezzi
ed attrezzature dovranno essere realizzati in modo da non costituire pericolo per gli utenti ed essere in grado di
sopportare le sollecitazioni statiche e dinamiche c onseguenti dalle condizioni di uso normale o accide ntale, tenendo
conto di un idoneo coefficiente di sicurezza da app licare ai carichi di esercizio che, salvo diverso giustificato criterio di
verifica o documentazione sperimentale, dovrà risul tare non inferiore a 3.

7.13 – Conduzione e manutenzione

Le operazioni di conduzione (per approntamento dei campi, pulizia, controlli, ecc.) e manutenzione
ordinaria dovranno risultare facilmente eseguibili, con tempi di esecuzione contenuti e limitato impie go di personale.
A tal fine, i percorsi tra gli spazi di attività ed i magazzini delle attrezzature dovranno essere il più possibile
brevi e privi di dislivelli; inoltre, ove previsto, dovrà essere possibile l’accesso diretto allo spaz io di attività dei
mezzi per l’allestimento e la manutenzione.
7.14 – Affollamento degli spazi di attività

Ai fini del dimensionamento delle vie d’esodo, l’af follamento massimo previsto nello spazio di attivit à, dovrà
essere s t a b i l i t o t e n e n d o c o n t o d e l t i p o e l i v e l l o d i a t t i v i t à s p o r t i v a p r a t i c a t o , c o m p u t a n d o i l n u m e r o d i
u t e n t i contemporaneamente presenti. Nell’individuaz ione delle vie d’esodo dovrà tenersi conto dei temp i di
deflusso dagli spazi anche da parte degli utenti DA . Ove necessario dovranno individuarsi luoghi sicuri in conformità
alla vigente normativa. Salvo specifiche indicazion i delle norme di Legge o diverso dimensionamento gi ustificato dai
regolamenti delle FSN e DSA, dalla tipologia o dall ‘uso, si farà riferimento a n. 1 utente ogni 2 m
2 di superficie di
vasche servite per gli impianti natatori e n. 1 ute nte ogni 4 m2 per tutti gli altri impianti al chiuso, considerando per
questi ultimi la superficie dello spazio di attivit à.

8 – Servizi di supporto per l’attività sportiva

L’altezza dei locali di servizio dovrà essere confo rme alle normative edilizie locali. In ogni caso, l’altezza
media non dovrà risultare inferiore a m 2,70 e comu nque, in nessun punto, inferiore a m 2,20. Nei locali di
disimpegno e nei servizi igienici tale altezza medi a potrà essere ridotta a m 2,40 ferma restando l’altezza minima di m
2,20. Per i magazzini potranno essere adottate alte zze diverse da quelle sopra indicate, in relazione alle necessità
connesse al tipo e alle dimensioni delle attrezzatu re da immagazzinare.
Le pavimentazioni dovranno essere di tipo non sdruc ciolevole nelle condizioni d’uso previste. Le
caratteristiche dei materiali impiegati dovranno es sere tali da consentire la facile pulizia di tutte le superfici evitando
l’accumulo della polvere ed i rivestimenti dovranno risultare facilmente pulibili e igienizzabili con le sostanze in
comune commercio. I serramenti dovranno risultare facilmente pulibili , quelli vetrati saranno muniti di vetri di sicurezza;
l’apertura delle porte dei servizi igienici e prefe ribilmente degli altri locali di servizio, dovrà essere nella direzione di
uscita. Le diverse parti degli impianti tecnici e le appare cchiature soggette a periodici interventi di manute nzione e
controllo dovranno risultare facilmente accessibili ma anche protette da manomissioni.
Per le caratteristiche ambientali sono consigliati i valori riportati nella Tabella C.

8.1 – Spogliatoi per atleti

I locali spogliatoio dovranno essere protetti contr o l’introspezione; in mancanza di indicazioni diver se da
parte delle FSN e DSA, dovranno essere previsti alm eno due locali spogliatoio. Il numero dei posti spogliatoio da
realizzare dovrà essere commisurato al numero di ut enti contemporanei, tenendo conto delle modalità di
avvicendamento e del tipo di pratica sportiva. Per capienze superiori ai 40 posti è preferibile realizzare più locali di

7
dime nsioni inferiori. La suddivisione in più locali è comunque consigliabile per una migliore gestibil ità di
impianti sportivi, in presenza di più spazi di atti vità che funzionino contemporaneamente ovvero in pr esenza di
attività sportive diverse o comunque con tipi di ut enza differenziata per età. Il dimensionamento dei locali
spogliatoio (spogliatoi in locale comune) dovrà ess ere effettuato considerando una sup e r fic ie p e r p o st o
sp o glia to io no n infe r io re a m
2 1 , 6 0, c o mp r e nsiva d e gli sp a z i di p a ssa ggio e dell’ ingombro di eventuali
appendiabiti o armadietti. Per le piscine valgono l e indicazioni di cui al successivo art. 10.2. Gli spogliatoi dovranno
risultare accessibili e fruibili dagli utenti DA; a tal fine le porte di accesso dovranno avere luce n etta non inferiore a
m 0,90; eventuali corridoi, disimpegni o passaggi d ovranno consentire il transito ed ove necessario la rotazione della
sedia a ruote, secondo la normativa vigente. Negli spogliatoi dovrà essere prevista la possibilità di usare una panca
della lunghezza di m 0,80 e profondità circa m 0,50 con uno spazio laterale libero di m. 0,80 per la sosta della sedia
a ruote. Da ogni locale spogliatoio si dovrà accede re ai propri servizi igienici e alle docce. Negli spogliatoi, ovvero nelle
loro immediate vicinanze, dovrà essere prevista una fontanella di acqua potabile.

8.2 – Spogliatoi per i giudici di gara/istruttori

I locali spogliatoio dovranno essere protetti contr o l’introspezione; in mancanza di indicazioni diver se da
parte delle FSN e DSA, dovranno essere previsti alm eno due locali spogliatoio. Tenuto conto della destinazione e del
livello di attività dell’impianto, ogni locale spog liatoio dovrà essere dimensionato, per un minimo di 2 utenti
contemporanei, mediamente 4 – 10 utenti, consideran do una superficie per posto spogliatoio non inferiore a mq 1,6
comprensiva degli spazi di passaggio e dell’ingombr o di eventuali appendiabiti o armadietti. Da ogni locale spogliatoio
si dovrà accedere ai propri servizi igienici e docc e. Ogni locale spogliatoio dovrà avere a proprio es clusivo servizio
almeno un WC in locale proprio ed una doccia per sp ogliatoi fino a 4 utenti; un WC in locale proprio e due docce per
spogliatoi da 5 a 10 utenti. Le caratteristiche dei WC e delle docce sono quelle successivamente indic ate agli art. 8.6 e
8.7. Gli spogliatoi dovranno essere accessibili e f ruibili dagli utenti DA, dotando ogni spogliatoio d i almeno un servizio
igienico fr uibile d a pa rte de gli ute nti DA; è sco ns iglia ta la realizzazione di locali WC per utenti DA con presenza
di doccia all’interno.
8.3 – Locali medici

8.3 1 – Locale di primo soccorso per la zona di att ività sportiva

Dovrà essere presente un locale di primo soccorso, ubicato preferibilmente lungo le vie di accesso agli spogliatoi
atleti e comunque in modo tale da aversi un agevole accesso sia dallo spazio di attività che dall’esterno dell’impianto. Il
collegamento tra il primo soccorso e la viabilità e sterna dovrà risultare agevole e senza interferenze con le vie d’esodo
degli eventuali spettatori presenti. Le dimensioni degli accessi e dei percorsi dovranno essere tali d a consentire l’agevole
passaggio di una barella. Le dimensioni del locale dovranno consentire lo svolgimento delle operazioni di primo
soccorso; si consiglia una superficie netta non inf eriore a m
2 9, al netto dei servizi, con almeno un lato di dimensione non
inferiore a m 2.50. Il locale dovrà essere dotato d i proprio WC accessibile e fruibile dagli utenti DA , con anti WC dotato
di lavabo. Nel locale di primo soccorso o nelle sue immediate vicinanze dovrà essere previsto un posto telefonico.

8.3.2 – Locali per i controlli antidoping

In relazione alle caratteristiche ed importanza del l’impianto dovranno essere previsti uno o più local i destinati
esclusivamente agli accertamenti anti-doping, confo rmi alla normativa vigente, ed in particolare rispondenti al DM 30
dicembre 2004, art. 2 comma 2, al DM 4 gennaio 2006 , alle prescrizioni della WADA (World Anti-Doping Agency) ed
alle indicazioni del CONI-NADO, delle FSN e DSA. Ne l caso di mancanza di locali adeguati ed in occasione di eventi
sportivi che richiedano tali controlli, potranno es sere previste unità antidoping temporanee, in strut ture provvisorie o
mobili, rispondenti alla normativa vigente, diretta mente accessibili senza interferenze dall’area dest inata agli atleti.

8.3.3 – Locale per visite mediche

In funzione dell’importanza e delle caratteristiche dell’impianto, potrà essere previsto un locale per le visite
mediche, facilmente accessibile dall’ingresso. Il l ocale dovrà disporre di proprio WC accessibile e fr uibile dagli utenti
DA, con anti WC dotato di lavabo. Il locale per le visite mediche potrà coincidere con il primo soccorso ove siano
garantite le condizioni di accessibilità per questo indicate.

8.4 – Deposito attrezzi e depositi per materiali vari ed attrezzature

Il deposito attrezzi, eventualmente suddiviso in pi ù unità, dovrà essere ubicato in modo da avere acce sso diretto,
o per lo meno agevole, sia dallo spazio di attività che dall’esterno dell’impianto. Le porte di accesso e gli eventuali
percorsi dovranno essere dimensionati in modo da co nsentire il passaggio delle attrezzature senza difficoltà. La superficie
e le dimensioni dovranno essere correlati ai tipi e livelli di pratica sportiva previsti nell’impianto ed alla polivalenza d’uso,
con particolare riferimento alle attrezzature. In r elazione all’importanza dell’impianto, potrà essere previsto l’accesso al
deposito attrezzi anche con mezzi meccanici. Le dim ensioni dei depositi di materiali ed attrezzature per la conduzione e
manutenzione saranno commisurate all’ingombro dei m ateriali e delle attrezzature previste, nel rispetto delle norme di

8
sicurezza.

8.5 – Spogliatoi per addetti

Tali spogliatoi, ove previsti in relazione al tipo ed importanza dell’impianto, dovranno essere dimens ionati in
base al numero di addetti(per le operazioni di appr ontamento dei campi, pulizia, conduzione degli impi anti tecnici, ecc.).
Di massima detti spogliatoi, accessibili anche agli utenti DA, avranno caratteristiche dimensionali e di dotazione
analoghe a quelle degli spogliatoi per giudici di g ara/istruttori.

8.6 – Servizi igienici

Ogni locale WC dovrà avere accesso da apposito loca le di disimpegno (anti WC), eventualmente a servizio di
più locali WC, nel quale potranno essere installati gli orinatoi, per i servizi uomini, ed almeno un lavabo. All’anti WC si
dovrà accedere, preferibilmente tramite locale filt ro nel quale potranno essere installati i lavabi. Il numero complessivo di
lavabi dovrà essere almeno pari a quello dei WC; an ziché lavabi singoli potranno essere utilizzati lavabi a canale con
numero di erogazioni almeno pari a quello prima ind icato peri lavabi singoli. L’anti WC, nel caso in cui non siano previsti
orinatoi, può essere utilizzato anche come locale f iltro e/o disimpegno del locale docce. Per spogliatoi con meno di 5
utenti, l’anti WC, comunque consigliato, potrà non essere realizzato.
Salvo quanto indicato per le piscine al successivo art. 10.2.5, per gli spogliatoi atleti dovrà prevedersi almeno un
WC ogni 16 posti spogliatoio (approssimando il calc olo per eccesso), con dotazione minima di un WC. I servizi igienici
dovranno avere una dimensione minima di m 0,90 x 1, 20 con porta apribile verso l’esterno, o scorrevole. I servizi igienici
per utenti DA dovranno avere dimensioni minime di m 1,50 x 1,50 con porta di accesso apribile verso l’esterno, o
scorrevole. Nel caso in cui il lavandino sia previs to all’interno del locale, la dimensione minima sar à di m 1,50 x 1,80.
Almeno un servizio igienico per gli spogliatoi degl i uomini ed uno per quello delle do nne dovra nno e ss ere fr uibili da
parte de gli ute nti DA; è sc onsigliata la realizzazi one di servizi per utenti DA con presenza contempor anea di WC e
doccia.
8.7 – Docce e asciugacapelli

Le docce dovranno essere realizzate in apposito loc ale; al quale si dovrà accedere, preferibilmente, tramite locale
filtro, eventualmente in comune con il locale filtr o dei servizi igienici. Salvo quanto indicato per l e piscine al successivo art.
10.2.6, dovrà essere previsto almeno un posto docci a ogni 4 posti spogliatoio (approssimando il calcolo per eccesso), con
dotazione minima di due docce. Sono preferibili doc ce a pavimento in locale comune, senza divisori fissi onde consentire
un’agevole uso anche da parte degli utenti DA. Ogni doccia dovrà avere una dimensione minima (posto do ccia) di m
0,90 x 0,90 con antistante spazio di passaggio dell a larghezza minima di m 0,80 (preferibilmente m 0,9 0),
eventualmente in comune con altri posti doccia. In ogni locale doccia almeno un posto doccia dovrà ess ere fruibile da
parte degli utenti DA; a tal fine la doccia dovrà a vere uno spazio adiacente per la sosta della sedia a ruote; tale spazio,
delle stesse dimensioni, potrà coincidere con un po sto doccia, ove non siano realizzati separatori fissi. Il posto doccia
per gli utenti DA dovrà essere dotato di sedile rib altabile lungo m 0,80 profondo circa m 0,50 e di ac cessori conformi alla
normativa vigente. Gli asciuga capelli saranno posizionati negli spogl iatoi e/o nei locali di disimpegno, orientativamente in numero
non inferiore a quello delle docce. Per la loro ins tallazione dovrà tenersi conto dell’età degli utenti e della fruibilità da
parte degli utenti DA.
9 – Spazi per il pubblico

Le zone destinate agli spettatori dovranno risponde re alla vigente normativa di sicurezza. Le caratteristiche
costruttive e distributive dovranno consentire l’ag evole movimentazione del pubblico, compresi gli ute nti DA, ed una
confortevole visione dello spettacolo sportivo. Per ogni posto di tribuna la visibilità dovrà risultare verificata con le
condizioni che seguono:

9

I posti con limitata visibilità non potranno essere utilizzati; nell’impianto potranno essere previsti differenti
valori della capienza di spettatori in funzione del le condizioni di visibilità dei diversi spazi di attività. Nella verifica
delle condizioni di visibilità dovrà tenersi conto della presenza di eventuali ostacoli (strutture, balaustre, d ispo sitivi d i
c o mu nic a z io ne , ta be llo ni, pa nne lli p ubb lic itar i, po sta z io ni d i r ip r e sa e simili) e d ell’e ve ntua le posizionamento
degli utenti DA. Stante l’estensione del campo visi vo, non è consentita la verifica della visibilità tenendo conto
dell’eventuale sfalsamento dei posti spettatori. Il campo visivo minimo da garantire è quello costitui to dalla porzione di
area di attività sportiva interna alle segnature. P er le aree di attività per le quali le normative de lle FSN e DSA
prevedono la presenza di barriere opache, la confor mazione delle tribune dovrà consentire la visibilità minima prevista
dalle norme delle FSN e DSA stesse. In mancanza di altre indicazioni, la fascia della zona a visibilità limitata,
adiacente le barriere, non dovrà estendersi, prefer ibilmente, a più di 2,5 volte l’altezza delle barriere medesime.
Dovrà altresì essere garantita la visibilità di un punto posto ad altezza non inferiore a quella indic ata all’art. 7.6
per gli impianti al chiuso o, per gli impianti all’ aperto, di un punto posto sopra al centro campo ad una altezza tale da
consentire la completa visibilità del gioco (nei ca mpi di calcio tale altezza è di 15 m, 20 m per le g are internazionali).

9.1 – Delimitazione degli spazi

Durante le manifestazioni gli spazi destinati all’a ttività sportiva, gli spogliatoi ed i relativi collegamenti con
l’esterno dell’impianto e con lo spazio di attività , dovranno risultare inaccessibili agli spettatori. La separazione dovrà
essere conforme alle prescrizioni di legge ed ai re golamenti delle FSN e DSA. Ove non diversamente dis posto da tali
leggi e regolamenti, la separazione dovrà avere un’ altezza minima di m 1,10 e dovrà essere conforme, p er caratteristiche
e resistenza alle sollecitazioni, alle prescrizioni dette.

9.2 – Settori e zone a destinazione speciale

Ove possibile ogni settore dovrà risultare accessib ile agli utenti DA; tale accessibilità dovrà comunq ue essere
garantita ad almeno un settore dell’impianto oltre a quello destinato agli ospiti. Ove la destinazione o l’importanza
dell’impianto sportivo lo richiedano, dovranno esse re previsti settori indipendenti da destinare a particolari categorie di
spettatori (ospiti, autorità, accompagnatori, ecc.) e/o ai media (zona stampa comprendente di massima posti in tribuna,
eventuali cabine, posti attrezzati con audiovisivi, posti per tele o radiocronisti, sala stampa, ecc.). Nel caso in cui siano
previsti spazi destinati alle interviste degli atle ti (sale interviste), questi dovranno essere ubicat i preferibilmente in
prossimità degli spogliatoi atleti e comunque avere facile comunicazione con questi, con lo spazio di attività sportiva e
con la zona destinata alla stampa. Tali spazi, da d imensionare, conformare ed attrezzare in relazione alle indicazioni
delle FSN e DSA, dovranno avere accessi indipendent i e, almeno uno per ogni tipo, risultare accessibili agli utenti DA.

9.3 – Dotazioni accessorie

Le zone spettatori dovranno essere dotate di vie d’ esodo, servizi igienici e posto di primo soccorso conformi
alle vigenti norme di igiene e sicurezza. A servizi o degli spettatori dovranno essere previste, come i ndicato all’art. 6.3
idonee aree correlate all’impianto sportivo da dest inare a parcheggio per i mezzi di trasporto. Per tipologie di impianto
destinate a manifestazioni con riprese televisive, dovranno essere previste idonee aree di parcheggio per gli automezzi
di servizio necessari, da ubicare sia tenendo conto delle esigenze di movimentazione che delle necessi tà di collegamento
mediante cavi con le postazioni di ripresa e con la zona stampa.
In relazione al livello degli impianti e secondo qu anto previsto dalle norme delle FSN e DSA, saranno previsti
i dispositivi di comunicazione dei risultati delle competizioni (altoparlanti, tabelloni, segnapunti, ecc.). Tali dispositivi
dovranno essere dimensionati ed ubicati in modo che i relativi messaggi possano essere facilmente percepiti dagli atleti
Formula per la verifica della visibilità:
dc
b
a
x

×=
Limite più vicino del campo di gioco
h = m 0,80
Il valore minimo del parametro d è definito
dalla normativa vigente. Il valore preferibile
è di m 0,12.

10
e dal pubblico, tenendo conto anche delle esigenze degli utenti DA non udenti e non vedenti. Analoghi dispositivi
dovranno essere previsti per le comunicazioni di se rvizio e di emergenza che dovranno comunque essere,
contemporaneamente, sia visive che sonore. In relazione al tipo e modalità d’uso dell’impianto , si consiglia, per ragioni gestionali, la realizzazione di posti
di ristoro e sosta per il pubblico, ovvero spazi at trezzati per altre attività.

PARTE II – PRESCRIZIONI INTEGRATIVE PER TIPOLOGIE S PECIFICHE

10 – Generalità

Le prescrizioni che seguono, integrative di quelle di cui ai punti precedenti, si riferiscono alle parti di maggiore
rilevanza dal punto di vista della funzionalità spo rtiva. Per gli altri locali necessari, ovvero opportuni, alla buona
funzionalità dell’impianto, in relazione alla sua s pecifica destinazione (atrio atleti, sale di preatletismo, uffici, locali per
impianti tecnologici, depositi materiali di consumo e vari, atrio per gli spettatori, gradinate, servizi igienici per il
pubblico, eventuali sauna, bar, ecc.) dovranno esse re adottati criteri dimensionali e distributivi tali da rispondere alle
esigenze degli utilizzatori ed alle funzioni richie ste. Per le caratteristiche ambientali dei principali locali, in Tabella C
sono riportati i valori consigliati.
10.1 – Impianti al chiuso
(esclusi gli impianti natatori)

10.1.1 – Sala di attività

Le pareti dovranno essere realizzate con materiali resistenti e facilmente pulibili; dovranno essere prive di sporgenze
per un’altezza non inferiore a m 2,50 dal pavimento ; eventuali sporgenze non eliminabili dovranno essere ben segnalate e
protette contro gli urti fino a terra. Egualmente p rotette e facilmente individuabili, dovranno essere eventuali attrezzature
sportive presenti nella sala ma non utilizzate. Eve ntuali gradini dovranno essere ben segnalati da col ore contrastante.
Le vetrate, gli specchi, le parti degli impianti te cnici, gli eventuali elementi mobili di controsoffi tti o simili,
dovranno essere in grado di resistere, per loro car atteristiche costruttive e di fissaggio o mediante idonee protezioni, agli urti
causati dalla palla. Detti elementi, se situati a m eno di m. 2.50 dal pavimento, dovranno essere adegu atamente protetti anche
contro gli urti accidentali da parte degli utenti i n modo da non arrecare danno a questi ultimi. Event uali spigoli dovranno
essere protetti per tutta l’altezza con profili arr otondati. Le vetrate in caso di rottura non dovrann o produrre frammenti
pericolosi; inoltre, se situate a meno di m 2.50 da l pavimento, dovranno essere dotate di vetri antisf ondamento o di adeguate
protezioni.
10.1.2 – Spogliatoi atleti

Dovranno avere preferibilmente accesso da un atrio (locale con funzioni di ingresso dall’esterno dell’impianto) ed
essere collegati alla sala di attività mediante cor ridoi e disimpegni privi di barriere architettonich e.

10.1.3 – Deposito attrezzi

Le dimensioni dovranno essere determinate in funzio ne del tipo di attività prevista nell’impianto e tali da consentire
l’immagazzinamento delle attrezzature mobili, compr ese le eventuali pavimentazioni mobili. Si consiglia una superficie non
inferiore ad 1/25 di quella dello spazio di attivit à sportiva servito, con eventuale suddivisione in p iù unità. Le porte di
accesso dovranno avere luce netta adeguata.
10.2 – Impianti natatori

Le prescrizioni che seguono valgono sia per gli imp ianti al chiuso che, per quanto applicabili, per quelli all’aperto e
si intendono valide sia per gli impianti agonistici che per quelli di esercizio.

10.2.1 – Vasche nuotatori

Le caratteristiche dovranno essere conformi alle sp ecifiche tecniche della Federazione Italiana Nuoto ovvero alle
norme FINA, in relazione al tipo ed al livello di a ttività previsto. Attorno alle vasche, almeno sui lati lunghi, dovranno essere
realizzate canalette di raccolta delle acque di tra cimazione distinte ed indipendenti dai sistemi di s maltimento delle acque di
lavaggio dell’area di bordo vasca. Sono preferibili i bordi vasca che consentano un facile appiglio da parte degli utenti in
acqua e una più agevole uscita dall’acqua. La tempe ratura dell’acqua delle vasche non dovrà essere inferiore a 24°C
(preferibili 26-28°C). Per le competizioni dovranno essere adottate le temperature previste dalle norme FIN e FINA.

10.2.2 – Vasche non nuotatori
(avviamento al nuoto, bambini)
Le caratteristiche dimensionali (lunghezza, larghez za e profondità) saranno stabilite in relazione al tipo di attività
previsto; dovranno essere realizzati sistemi di rac colta delle acque di tracimazione analoghi a quelli delle vasche nuotatori
con analoghe caratteristiche del bordo vasca. In og ni caso dovrà essere possibile l’uscita dei bagnanti dalla vasca lungo il

11
perimetro. La profondità delle vasche di avviamento al nuoto per i bambini non dovrà essere superiore a m 0,60 con
temperatura dell’acqua non inferiore a 26°C (prefer ibili 28-29°C).

10.2.3 – Piano vasche

Si intende per piano vasche l’area comprendente le zone pavimentate perimetrali alle vasche (aree di bordo vasca) e
quelle pavimentate direttamente connesse. All’inter no del piano vasche devono essere garantite le cond izioni igieniche
previste dalle norme di Legge e dai regolamenti reg ionali; pertanto tale area dovrà essere opportunamente delimitata ed ove
necessario recintata. I diversi passaggi dovranno e ssere privi di barriere architettoniche e dovrà essere previsto, con
opportuni accorgimenti, l’ingresso in vasca degli u tenti DA. L’accesso al piano vasche dovrà avvenire esclusivamente tramite
passaggio obbligato non eludibile (presidio di boni fica) conforme alla vigente normativa d’igiene; per tale presidio dovrà
tenersi conto anche del transito degli utenti DA su carrozzina prevedendo idonei sistemi di disinfezio ne. Il rientro dal piano
vasche verso i servizi o altre zone dovrà avvenire tramite accesso unidirezionale.
Il piano vasche dovrà avere superficie complessiva non inferiore alla metà di quella delle vasche servite. Al fine
di assicurare una sufficiente funzionalità sportiva , tale superficie dovrà preferibilmente essere alme no pari a quella delle
vasche servite per gli impianti al chiuso ed almeno al doppio della superficie delle vasche servite per gli impianti all’aperto.
Lungo il perimetro di ciascuna vasca dovranno esser e presenti aree di bordo vasca di idonea larghezza per garantire la
sicurezza degli utenti. La distanza minima di ostac oli fissi dal bordo vasca dovrà essere non inferiore a m 1,50; tuttavia al
fine di garantire una sufficiente funzionalità spor tiva, sarà preferibile che la larghezza del bordo vasca non risulti inferiore a:
· m 2,50 per i lati lunghi e m 4 per quelli corti e p er il distacco tra vasche contigue, per le vasche f ino a m 33,33;
· m 3.50 sui lati lunghi e m 6 per quelli corti e per il distacco tra vasche contigue, per le vasche da m 50.
La pavimentazione del piano vasche dovrà essere ant isdrucciolevole, facilmente pulibile e igienizzabile con i
prodotti in comune commercio. Eventuali pontoni mobili dovranno avere larghezza n on inferiore a quella indicata per le aree di bordo vasca
(minimo m 1,50) ed essere realizzati secondo le ind icazioni della FIN. In ogni caso, ove costituiscano parete di virata
dovranno avere caratteristiche analoghe a quelle de lle pareti verticali. Inoltre non dovranno costituire pericolo per gli utenti
in acqua, né consentire il loro sotto passaggio o l asciare aperture pericolose in corrispondenza del f ondo delle vasche.

10.2.4 – Spogliatoi per atleti

I posti spogliatoio potranno essere raggruppati in locali comuni e/o essere del tipo singolo (es. cabine a rotazione).
Per ragioni igieniche gli spogliatoi dovranno costi tuire elemento di separazione tra i percorsi effettuati in abbigliamento
normale (percorsi a piedi calzati) e quelli in abbi gliamento sportivo (percorsi a piedi nudi). Gli spo gliatoi in locale
comune non potranno essere utilizzati come elementi di percorso di altri tipi di spogliatoio. I locali spogliatoio dovranno
essere protetti contro l’introspezione. Dovranno es sere previsti, separati per uomini e donne, spogliatoi dotati di servizi
igienici e docce. Gli spogliatoi dovranno risultare accessibili e fruibili dagli utenti DA.
Per gli spogliatoi in locale comune dovrà considera rsi una superficie minima di m
2 1,60 per posto spogliatoio; le
cabine a rotazione dovranno avere una dimensione mi nima di m 0,90 x 1,20; le cabine fruibili dagli utenti DA dovranno avere
dimensione minima di m 1,40 x 1,50, con porte di ac cesso di luce netta non inferiore a m 0,80. Le porte di accesso alle
cabine a rotazione dovranno essere apribili verso l ‘esterno.
Ai fini della sicurezza il numero di utenti present i all’interno del piano vasche non potrà superare q uello massimo
consentito dalle vigenti normative d’igiene per lo specchio d’acqua servito (art. 7.14).
Il numero di posti spogliatoio complessivo (per ent rambi i sessi) da prevedere per il dimensionamento degli spogliatoi
è di almeno uno ogni 9 m
2 di vasche servite (approssimando il calcolo per ec cesso). Tuttavia, per una migliore gestibilità
dell’impianto si consiglia di prevedere un numero d i posti spogliatoio maggiore, intorno a uno ogni 6 m2 di vasche servite.
Variazioni al dimensionamento dei posti spogliatoio sono consentite per particolari utilizzazioni in cui il numero di utenti
effettivo sia inferiore. Gli spogliatoi a servizio delle vasche potranno ser vire anche altri spazi sportivi, purché siano soddisfatti i
requisiti igienici della separazione dei percorsi v erso il piano vasche, con la presenza del presidio di bonifica prima
dell’accesso al piano vasche stesso. In caso di contemporaneità d’uso, il dimensionament o degli spogliatoi sarà effettuato sommando il numero di
posti spogliatoio previsto per l’impianto piscina a quello dei posti spogliatoio per le altre attività e il numero dei servizi
igienici e docce calcolato per l’impianto piscina ( vedere punti 10.2.5 e 10.2.6) a quello calcolato pe r le altre attività (vedere
punti 8.6 e 8.7).
Si consiglia di realizzare almeno il 25% dei posti spogliatoio mediante cabine a rotazione. Ai fini del
dimensionamento, una cabina a rotazione può essere considerata equivalente a 2 posti spogliatoio. Si consiglia, altresì, il
frazionamento degli spogliatoi comuni in più unità per favorire la flessibilità nell’uso in relazione al tipo e numero di utenti
serviti (adulti, bambini con genitori, ecc.).
10.2.5 – Servizi igienici atleti

I gruppi di servizi igienici dovranno avere accesso dai percorsi della zona piedi nudi, attraverso un anti WC.
Il numero dei servizi igienici dovrà essere calcola to in funzione del numero di posti spogliatoio dest inati agli utenti
piscina, prevedendo almeno un WC ogni 12 posti spog liatoio (approssimando il calcolo per eccesso). In ogni caso dovranno

12
essere realizzati almeno un WC per lo spogliatoio maschile e un WC per quello femminile. Almeno un WC per gli uomini ed
uno per le donne dovranno essere fruibili da parte degli utenti DA.
Per i lavabi vale quanto già indicato all’art. 8.6.

10.2.6 – Docce e asciuga capelli

Le docce dovranno essere realizzate come indicato a ll’art. 8.7; il locale docce dovrà avere accesso dai percorsi della
zona piedi nudi.
Il numero delle docce dovrà essere calcolato in fun zione del numero di posti spogliatoio destinati agli utenti piscina,
prevedendo almeno una doccia ogni 3 posti (approssi mando il calcolo per eccesso). In ogni caso dovranno essere realizzate
almeno quattro docce per lo spogliatoio maschile e quattro docce per quello femminile. Almeno una docc ia per gli uomini ed
una per le donne dovranno essere fruibili da parte degli utenti DA.
Per gli asciuga capelli vale quanto indicato all’ar ticolo 8.7.

10.2.7 – Deposito abiti

Potrà essere realizzato in apposito locale (in comu nicazione con la zona piedi calzati, per la consegna delle stampelle
e con quella a piedi nudi per il ritiro degli abiti ), ovvero costituito da armadietti da posizionare n egli spogliatoi comuni (per gli
utenti di questi ultimi) o nei disimpegni della zon a a piedi nudi (per gli utenti delle cabine o degli spogliatoi comuni).
Orientativamente il numero complessivo di posti app endiabiti e/o armadietti, dovrà essere non inferiore al doppio
dei posti spogliatoio serviti. Dovrà essere assicur ata la fruibilità da parte degli utenti DA.

10.2.8 – Deposito attrezzi

La superficie sarà tale da consentire l’immagazzina mento delle attrezzature mobili; indicativamente è consigliabile
una superficie pari a 1/20 di quella delle vasche s ervite, con eventuale suddivisione in più unità.

10.2.9 – Impianti di depurazione

Dovrà essere previsto un impianto di depurazione e di rinnovo dell’acqua delle vasche conforme alla normativa
tecnica vigente ed in grado di assicurare le condiz ioni igieniche previste dalle norme di Legge.

10.3 – Campi all’aperto

10.3.1 – Spazio di attività

L’ubicazione rispetto ai servizi (spogliatoi ed ann essi) dovrà consentire un facile utilizzo da parte degli atleti e
l’indipendenza dei percorsi atleti da quelli del pu bblico eventualmente presente.
Per i manti in terra stabilizzata, in erba o sintet ici, dovranno essere realizzati idonei sistemi di d renaggio per lo
smaltimento delle acque, da dimensionare sulla base delle precipitazioni locali. Dovrà essere previsto un impianto di
irrigazione adeguato al tipo di pavimentazione ed a lle condizioni climatiche. Dovrà, pertanto, essere verificata e assicurata
la disponibilità di acqua in quantitativo sufficien te e di caratteristiche fisico chimiche e biologich e compatibili.
Quando richiesto dalle norme delle FSN e DSA, i cam pi dovranno essere recintati, secondo le indicazioni delle FSN
e DSA medesime; si consiglia inoltre la realizzazio ne di protezioni contro i venti dominanti, preferibilmente mediante siepi ed
alberature.
10.3.2 – Spogliatoi per atleti

Dovranno essere previsti almeno due locali con anne ssi servizi igienici e docce direttamente accessibili dai locali
spogliatoio. Il numero complessivo di posti spoglia toio dovrà essere almeno pari al numero massimo di utenti contemporanei
dello spazio di attività. Indicativamente, salvo sp ecifiche esigenze connesse all’attività praticata o diversa indicazione da parte
delle FSN e DSA, dovranno essere realizzati almeno:
·
··
·
60 posti spogliatoio per gli impianti di atletica l eggera (preferibili n. 80);
·
··
·
44 posti spogliatoio per impianti di rugby;
·
··
·
30 posti spogliatoio per impianti di calcio, hockey su prato;
·
··
·
20-30 posti spogliatoio per piccoli campi polivalen ti.

Nel caso in cui siano previsti impianti con più spa zi di attività ad uso contemporaneo, ai fini di una migliore
flessibilità di utilizzazione degli impianti, si co nsiglia di dimensionare gli spogliatoi tenendo cont o dei gruppi di utenti
contemporaneamente presenti (squadre) e del loro av vicendamento. Per almeno due spogliatoi dovrà esser e prevista
l’accessibilità e la fruibilità da parte degli uten ti DA.

10.3.3 – Depositi attrezzi – magazzini

La superficie dei locali dovrà essere adeguata all’ attività prevista nell’impianto e tale da consentire il ricovero delle
attrezzature mobili; indicativamente si consigliano dimensionamenti non inferiori a:
·
··
·
m
2 15 per impianti di calcio, piccoli campi polivalen ti e simili;
·
··
·
m2 40 per impianti di atletica leggera.

13
Per la manutenzione dei campi e delle zone verdi in genere, dovranno essere previsti idonei magazzini per il ricovero
di macchinari, attrezzi e materiali vari.
11 – Impianti sportivi di esercizio

Sono impianti di interesse sociale e promozionale d ell’attività sportiva, non destinati all’agonismo, in cui
possono svolgersi tutte le attività propedeutiche, formative e/o di mantenimento delle discipline spor tive
regolamentate dalle FSN e DSA. Per tali impianti: · Gli spazi di attività potranno avere dimensioni inf eriori a quelle previste per l’agonismo, ma dovrann o
essere conformi ai regolamenti delle FSN e DSA per gli impianti di allenamento, ove previsti. In assenza
di regolamenti specifici è, di massima, consentita una tolleranza del 20% sulle dimensioni in pianta e sulle
altezze libere previste dai suddetti regolamenti te cnici per il livello inferiore di pratica sportiva. Resta
comunque obbligatoria la presenza di fasce di rispe tto conformi a quelle previste dalle presenti Norme.
· Esclusivamente per ragioni legate alla conformazion e dei luoghi, l’orientamento dei campi all’aperto potrà
risultare difforme da quello ottimale previsto dall e presenti norme.
· Le caratteristiche delle superfici di gioco dovrann o essere conformi a quelle previste dalle presenti norme
per il livello inferiore di pratica sportiva.
· Per gli impianti illuminati artificialmente il live llo di illuminamento non dovrà essere inferiore a q uello
previsto nelle presenti norme per il livello inferi ore di pratica sportiva; ove necessario dovrà comun que
essere previsto l’impianto di illuminamento di sicu rezza.
· In relazione alle modalità di uso e di gestione del l’impianto, la dotazione di spogliatoi per i praticanti e gli
istruttori (e i relativi servizi) e di magazzini po trà essere ridotta o, in casi particolari, anche annullata, ove le
relative funzioni siano garantite da altre struttur e, anche a carattere non sportivo, utilizzabili da parte degli
utenti.
· Nel caso di impianti di modesta entità, per il prim o soccorso, potrà essere utilizzato anche un locale con
destinazione igienicamente compatibile (ad esempio un ufficio o un locale di sorveglianza) con
attrezzature minime (cassetta di primo soccorso e f ruibilità di un telefono per chiamate d’emergenza).
· In ogni caso dovranno essere garantite le condizion i minime di sicurezza ed igiene per tutti gli utilizzatori;
dovranno inoltre essere rispettate le prescrizioni relative all’accessibilità ed all’uso da parte degli utenti DA.
· Se presenti spazi per il pubblico, questi dovranno comunque essere conformi alla normativa di Legge
vigente.

12 – Regolamenti tecnici e procedure di omologazion e delle FSN e DSA

I regolamenti tecnici e le procedure di omologazion e sono stabiliti autonomamente dalle FSN e DSA in r elazione
alle caratteristiche delle discipline sportive di c ompetenza ed al livello di attività praticato e son o approvati dagli organi
ufficiali delle FSN e DSA stesse. Per omologazione di un impianto sportivo si intende l’attestazione di idoneità allo
svolgimento delle competizioni e all’omologazione d ei risultati di un determinato livello e/o all’esercizio della pratica sportiva,
riferita ad un impianto sportivo realizzato, comple to e potenzialmente funzionante. L’atto di omologaz ione è atto ufficiale
emesso dalle FSN e DSA, anche se per le procedure d i verifica tecnica le FSN e DSA possono delegare altri soggetti.
Nell’atto di omologazione deve essere indicata la d urata di validità, al termine della quale l’impianto dovrà ottenere una nuova
omologazione. È compito di ogni FSN e DSA emanare, per ogni disci plina sportiva, uno o più regolamenti tecnici che per ogni
livello di competizione (es. internazionale, nazion ale, locale) e possibilmente per la relativa attività di esercizio, definiscano in
modo completo ed univoco le procedure di omologazio ne ed i requisiti, in particolare le caratteristiche funzionali, geometriche
(anche per mezzo di disegni e grafici leggibili), t ecniche degli impianti e delle attrezzature utilizzate, nonché i relativi requisiti
di sicurezza e di compatibilità ambientale. Per quanto possibile, per tutte le caratteristiche fondamentali degli spazi e delle attrezzature (tipo logiche, descrittive,
geometriche, meccaniche, fotometriche, acustiche, e cc.) devono essere indicati i requisiti, le normative di riferimento italiane
o internazionali (UNI, UNI EN, UNI ISO, ISO), i met odi di verifica, i parametri di valutazione, i valori minimi o i campi di
variabilità accettabili. I regolamenti tecnici e le procedure di omologazione, anche se conformi ad an aloghi regolamenti di
Federazioni Internazionali, devono essere scritti i n lingua italiana.

14
PARTE III – LINEE GUIDA PER GLI IMPIANTI SPORTIVI C OMPLEMENTARI

13 – Generalità

La presente sezione ha per oggetto gli impianti des tinati esclusivamente alla pratica di attività fisico-
sportive non regolamentate dalle FSN e DSA, aventi anche finalità ludico ricreative e di benessere fisico o di
attività terapeutica o riabilitativa. Per alcuni di questi, sono di seguito indicate alcune “linee gui da”, finalizzate a
suggerire criteri di qualità del servizio, di funzi onalità e di sicurezza.
Gli impianti sportivi complementari in cui sia prev ista anche la pratica di discipline sportive regolamentate
dalle FSN e DSA, devono rispondere ai criteri indic ati nelle parti I e II della presente norma. Detti impianti d e vo no
c o mu nq ue e sse r e c o nfo r mi alle norme di Legge che so tto qualsiasi titolo regolano la loro progettazione, costruzione
ed esercizio, quali ad esempio le norme urbanistich e, quelle statiche, di sicurezza, di igiene, energetiche, e quelle per il
superamento delle barriere architettoniche da parte dei DA.
L’ubicazione degli impianti deve essere tale da con sentire l’avvicinamento dei mezzi di soccorso. Le u scite
dall’impianto devono consentire il rapido sfollamen to degli utenti, degli addetti e dei DA.

14 – Impianti per il Fitness

Con il termine generico di Fitness (efficienza fisi ca) si indica un insieme di attività motorie, finalizzate al
raggiungimento di una superiore capacità fisiologic a o funzionale e al mantenimento del benessere fisico e dello stato di
forma fisica ideale dell’individuo. Compatibilmente con la normativa vigente di sicurez za, gli impianti destinati al fitness possono essere ubicati nel
volume di edifici ove si svolgono altre attività. G li impianti devono disporre di tutte le autorizzazioni prescritte dalla
normativa vigente in materia di edilizia, sicurezza e igiene. Le strutture orizzontali e verticali dovranno risultare idonee a
sostenere il sovraccarico accidentale delle macchin e utilizzate ed i carichi statici e dinamici derivanti dall’attività svolta
(azione dinamica sincrona degli utenti). Ai fini dell’adozione dei presidi e dei sistemi di protezione, le attrezzature ed i materiali devono essere
opportunamente inclusi nel calcolo del carico d’inc endio, come prescritto dalla vigente normativa. L’impianto deve essere
dotato della segnaletica di sicurezza prescritta da lla Legge e di tutte le segnalazioni utili alla migliore fruizione dell’impianto
stesso, in particolare quelle relative al riconosci mento dei luoghi, all’indicazione dei percorsi, del le vie d’uscita, dei presidi
antincendio, ecc. Ogni sala per attività motorie de ve essere dotata di cartelli indicanti la massima capienza complessiva di
utenti e addetti. I percorsi interni devono essere il più possibile l ineari e devono avere larghezza non inferiore a m 1 ,20. I percorsi
verso le uscite devono essere sempre lasciati liber i. Tutti gli spazi devono essere fruibili da parte di utenti e operatori DA.

14.1 – Aree di sosta

Si veda la Parte I – art. 6.3 della presente Norma.

14.2 – Spazi per le attività del Fitness

In riferimento alle caratteristiche degli spazi e d elle attrezzature richieste, si distinguono:
a) Spazi per attività a corpo libero, aerobiche e di r iscaldamento
Destinati ad attività svolte senza l’ausilio di att rezzature ad esclusione di eventuali piccoli attrez zi mobili
(es. tappetini). Le attività sono generalmente svol te con movimenti di intensità più o meno costante
eseguiti a ritmo di musica. Si esplicano in diverse specialità, in continua evoluzione.
b) Spazi attrezzati con macchine
Destinati a: · attività cardio vascolari o cardio-fitness, svolte con l’ausilio di attrezzature quali simulatori di c orsa,
stepper, ecc.
· attività di potenziamento, svolte con l’ausilio di attrezzature quali macchine isotoniche (fisse), pan che
multifunzione (semi fisse), attrezzi vari.
· altre attività specifiche, svolte con l’ausilio di attrezzature quali vogatori, biciclette fisse, ecc.
c) Spazi per le attività del benessere
Destinati a: · Saune, Terme, Bagni turchi, Idromassaggio
· Fisioterapia, Elioterapia, ecc.
· Beauty center
d) Spazi per le attività acquatiche (Aquagym e Fitness acquatico)

15
Destinati ad attività che si svolgono in vasche d’acqua di caratteristiche (dimensionali, ecc.) variabili.

14.2.1 – Caratteristiche generali

Tutti gli spazi devono consentire lo svolgimento de ll’attività in condizioni di sicurezza e di comfort,
tenendo conto delle differenti modalità di utilizzo . Devono inoltre essere correlati ai servizi di supporto in modo da
permetterne un agevole utilizzo.
14.2.2 – Percorsi

Devono essere evitati collegamenti lunghi, tortuosi o con dislivelli. I percorsi devono essere tali da ottimizzare il
controllo dei flussi degli utenti da parte del pers onale, salvaguardare le caratteristiche igieniche d ei locali, e la sicurezza,
tenendo conto che l’accesso agli spazi per l’attivi tà deve avvenire esclusivamente con idonee calzatur e, con particolare
riguardo agli impianti natatori, in cui va mantenut a la divisione tra le zone a piedi calzati e quelle a piedi nudi e le aree di
bordo vasca, cui è consigliabile accedere attravers o appositi presidi di bonifica.

14.2.3 – Sale di attività

Le sale di attività devono rispondere ai requisiti indicati all’art. 10.1.1 delle presenti Norme. Gli ambienti
devono essere, per quanto possibile, insonorizzati adottando, ad esempio, apposite controsoffittature e idonei accorgimenti per
ridurre la sonorità delle pavimentazioni.

14.2.4 – Altezze libere

L’altezza libera al di sopra dello spazio di attivi tà (superficie dell’acqua per le vasche) deve conse ntire
lo svolgimento dell’attività stessa, tenendo conto del raggio d’azione di eventuali attrezzi, con un c ongruo margine di
sicurezza; tale margine dovrà essere di almeno m 0, 60, preferibilmente m 0,80. L’altezza media dei locali al chiuso non
potrà essere inferiore a m 3,00 e comunque in ogni punto non inferiore a m 2,70.

14.2.5 – Dimensioni e massimo affollamento

Le dimensioni degli spazi di attività dovranno cons entire un agevole svolgimento dell’attività stessa in
condizioni di sicurezza. Purché compatibile con l’a ttività svolta, è tollerata all’interno dello spazio di attività, la presenza
di pilastri o setti, i cui spigoli devono essere ri vestiti con materiali atti a proteggere gli utenti in caso di urto.
Il calcolo del massimo affollamento totale di utent i e addetti all’attività dell’impianto va fatto sommando
l’affollamento massimo di tutti gli spazi di attivi tà dell’impianto, calcolati con i seguenti criteri:

Ambiente Numero massimo di utenti
Spazi per attività a corpo libero, aerobiche e di
riscaldamento pari alla superficie del locale in m2 diviso 4,
arrotondato per difetto
Spazi attrezzati con macchine pari al numero delle macchine e delle panche ma non superiore
alla superficie del locale in m2 diviso 4, arrotondato per difetto
Spazi attrezzati per attività specifiche (rowing,
cycling, ecc.) pari al numero delle macchine e delle panche ma non
superiore
alla superficie del locale in m2 diviso 4, arrotondato per difetto
Spazi per le attività del benessere (saune, terme, …) pari alla superficie in m2 dell’ambiente diviso 2, arrotondato per
difetto
Spazi per attività in acqua (aquagym e fitness
acquatico) pari alla superficie delle vasche in m2 diviso 2,
arrotondato per difetto

In funzione del massimo affollamento così calcolato devono essere dimensionate le vie d’esodo ed i ser vizi.
Nell’individuazione delle vie d’esodo dovrà tenersi conto dei tempi di deflusso dagli spazi anche da parte degli utenti
DA.
14.2.6 – Pavimentazioni

La pavimentazione dello spazio di attività dovrà es sere adatta al tipo di attività svolta e consentirne lo
svolgimento in condizioni di sicurezza. Sono da pre ferire le pavimentazioni che garantiscono facilità di pulizia e igiene;
in generale la pavimentazione dovrà essere possibil mente elastica, non sonora, antiscivolo, antistatica e dotata di
coibenza termica. Utile anche l’utilizzo di pavimen tazioni riscaldate. In aree di particolare utilizzo (es. sala pesi) è
consigliata la presenza di tappeti speciali e pedan e. Per la scelta del tipo di pavimentazione, in linea generale si potrà
fare riferimento, per analogia, alle pavimentazioni per gli impianti al chiuso di cui alla parte I delle presenti norme.

14.2.7 – Macchine e attrezzature

Il parco macchine deve essere differenziato e il pi ù possibile completo per tipologia di esercizio (attrezzi per corsa,
pedalata, step, macchine isotoniche per lo sviluppo dei diversi distretti muscolari, panche, manubri, bilancieri e tappetini). La
disposizione di tutte le attrezzature deve essere f atta tenendo conto dei percorsi degli utenti e veri ficando le distanze di
sicurezza reciproche in relazione al raggio di azio ne di macchinari, manubri e bilancieri. Le attrezza ture devono essere

16
disposte in modo ordinato e razionale, tale da lasciare agli utenti e agli addetti spazi di percorso agevoli, larghi almeno m 0,60,
preferibilmente m 0,80, al netto del raggio di azio ne delle macchine stesse. Le attrezzature in dotazi one all’impianto devono
essere di livello professionale, certificate e inst allate secondo le procedure indicate dal manuale de lla ditta produttrice; la
corretta installazione deve essere attestata dalla ditta installatrice. Tutti gli elementi di appoggio , ancoraggio, aggancio al
pavimento e alle pareti delle attrezzature devono e ssere in grado di sopportare le sollecitazioni, anche dinamiche, dovute
all’uso, tenendo conto di un idoneo coefficiente di sicurezza da applicare ai carichi di esercizio che, salvo diverso
giustificato criterio di verifica o documentazione sperimentale, dovrà risultare non inferiore a 3.
Il parco macchine deve essere affidato ad un serviz io di assistenza interno o esterno al centro sportivo e inserito in un
piano di manutenzione programmata con cicli di veri fica predefiniti (controllo delle parti elettriche, delle parti meccaniche,
lubrificazione dei macchinari, ecc.)
14.2.8 – Diffusione sonora

In tutti gli ambienti in cui è richiesto deve esser e presente un impianto HI-FI di potenza adeguata al la dimensione ed
alle caratteristiche acustiche dell’ambiente, in gr ado di assicurare un livello di pressione acustica non inferiore a 80 dB senza
distorsioni. Per ottenere buoni livelli di diffusio ne sonora con livelli di potenza relativamente bass i si consiglia di studiare la
distribuzione di più diffusori acustici nell’ambien te. Nello svolgimento delle attività e in relazione alle caratteristiche di questa
si raccomanda di mantenere un livello sonoro non su periore ai 70 dB.

14.2.9 – Isolamento acustico

Tutti gli ambienti devono essere insonorizzati, con tempo di riverbero preferibilmente non superiore a 1,7 secondi.
Devono essere acusticamente isolati dagli ambienti attigui, soprattutto se in questi è presente un impianto di diffusione sonora.
Salvo particolari esigenze di isolamento, tra gli s pazi di attività si raccomanda un abbattimento acus tico di almeno 30 dB.

14.2.10 – Requisiti igienici e ambientali

Per tutti gli spazi al chiuso dovrà essere previsto un adeguato ricambio dell’aria onde consentire ido nee
condizioni igieniche e di comfort per gli utenti. D ette condizioni potranno essere assicurate con: ape rture dirette
verso l’esterno nelle pareti o nei soffitti (ventil azione naturale); sistemi di convogliamento, distri buzione ed estrazione
dell’aria (ventilazione artificiale); sistemi misti . Per i sistemi di ventilazione artificiale o mista dovranno essere
previsti idonei accorgimenti per evitare che l’aria immessa possa causare fastidi agli utenti o interferenze con
l’attività. Nella Tabella C sono riportati i valori consigliati per i ricambi orari (estrazione dei vo lumi d’aria) dei diversi
locali. In relazione al tipo, destinazione e modalità di ut ilizzazione dell’impianto, tenendo conto delle cond izioni
climatiche locali, dovrà essere previsto il manteni mento nei locali al chiuso di idonee condizioni di comfort per lo
svolgimento dell’attività. Il sistema adottato dovr à consentire una sufficiente uniformità delle tempe rature evitando
fenomeni di ristagno e stratificazione dell’aria. N egli ambienti con sviluppo di vapore (vano vasche d elle piscine, docce,
zone soggette a notevole affollamento, ecc.), dovra nno essere previsti sistemi per la limitazione dell’umidità relativa.
Per specifiche attività e livelli di pratica potrà rendersi necessaria la realizzazione di impianti di condizionamento. I
valori consigliati per la temperatura e l’umidità r elativa sono riportati nella Tabella C. In ogni cas o dovranno essere
rispettate le prescrizioni di legge relative al con tenimento dei consumi energetici.

14.2.11 – Illuminazione

L’illuminazione deve essere differenziata in funzio ne del tipo di ambiente e del tipo di attività. È preferibile disporre
di un impianto luci che consenta anche una illumina zione localizzata e variabile. In particolari ambienti è utile disporre anche
della possibilità di variazione cromatica. Per tutt i gli spazi di attività, salvo esigenze specifiche, si raccomanda un livello di
illuminazione di almeno 200 lux sul piano orizzonta le.

14.2.12 – Illuminazione di sicurezza

È da prevedere in impianto di illuminazione di sicu rezza secondo le normative vigenti.

14.2.13 – Segnalazioni di sicurezza

I locali destinati a trattamenti termici e ad eliot erapia devono essere dotati di pulsanti di allarme, azionabili
dall’utente e posizionati in punti facilmente visib ili ed accessibili, in grado di inviare una segnalazione acustica e ottica nella
zona ricevimento dell’impianto.

14.3 – Servizi di supporto

L’altezza dei locali di servizio deve essere confor me alle normative edilizie locali. Deve comunque es sere
garantita l’accessibilità ai DA. Per le caratterist iche generali dei locali si veda la Parte I – art. 8 della presente Norma. Per le
caratteristiche ambientali sono consigliati i valor i riportati nella Tabella C.

14.3.1 – Spogliatoi per gli utenti

Gli spogliatoi devono essere almeno due, divisi per sesso e possibilmente per fasce di età (vedasi quanto detto per gli

17
impianti natatori), protetti contro l’introspezione. Ogni spogliatoio deve avere accesso diretto ai se rvizi igienici ed al locale
docce, possibilmente attraverso un locale filtro. A lmeno uno spogliatoio per sesso deve essere dotato di almeno un servizio
igienico per disabili. Ove possibile è consigliabil e la presenza di almeno uno spogliatoio a cabina si ngola per ogni sesso.
Il dimensionamento degli spogliatoi è in funzione d el massimo affollamento di utenti sostenibile dall’impianto,
da computare come indicato all’art. 14.2.5 della pr esente Norma. Il numero complessivo dei posti spogl iatoio deve essere
non inferiore al massimo affollamento di utenti mol tiplicato per 0,4 (coefficiente di contemporaneità). La superficie per posto
spogliatoio, comprensiva dell’ingombro della panca con appendiabiti e degli spazi di passaggio e compreso l’ingombro degli
armadietti deve essere non inferiore a 2 m
2. La superficie deve essere non inferiore a 1,6 m2 se gli armadietti sono posizionati
in altro locale a loro dedicato, direttamente colle gato allo spogliatoio. Per locali con più di 40 pos ti spogliatoio è preferibile la
divisione in più ambienti. La suddivisio ne in più l ocali è co munque consigliabile per ragioni gestiona li per
impianti con più spazi di attività o con tipi di ut enza differenziata per età.
Gli arredi degli spogliatoi devono essere funzional i, resistenti e realizzati con materiali durevoli, facilmente lavabili e
sanificabili. Il numero degli armadietti a rotazion e, oltre quelli di uso personale eventualmente pres enti, deve essere non
inferiore al numero massimo delle presenze nell’imp ianto. Sono da preferire armadietti ben areati, resistenti e realizzati con
materiali durevoli facilmente lavabili e sanificabi li.

14.3.2 – Spogliatoi per gli addetti all’attività

Gli spogliatoi devono essere almeno due, divisi per sesso, protetti contro l’introspezione. Almeno uno spogliatoio per
gli uomini ed uno per le donne deve essere dotato d i almeno un servizio igienico per disabili.
Il numero di posti spogliatoio deve essere uguale a l numero di addetti contemporaneamente presenti, co n un minimo
di tre posti per ciascuno spogliatoio. La superfici e per posto spogliatoio, comprensiva dell’ingombro della panca con
appendiabiti e degli spazi di passaggio e compreso l’ingombro degli armadietti deve essere non inferio re a 2 m
2. La superficie
deve essere non inferiore a 1,6 m2 se gli armadietti sono posizionati in altro locale a loro dedicato, direttamente collegato allo
spogliatoio.
Le caratteristiche costruttive e di arredo e i requ isiti igienici e ambientali sono uguali a quelli de gli spogliatoi utenti.

14 3.3 – Spogliatoi per gli addetti alla gestione

Gli spogliatoi devono essere almeno due, divisi per sesso, con caratteristiche analoghe a quelli per gli addetti
all’attività. Possono non essere presenti le docce e gli asciugacapelli.
In piccoli impianti (capienza massima inferiore a 1 20 utenti contemporanei) gli spogliatoi possono ess ere in comune
con quelli per gli addetti all’attività. In questo caso, per il calcolo dei posti spogliatoio, il nume ro degli addetti all’attività va
sommato a quello degli addetti alla gestione. Le caratteristiche costruttive e di arredo e i requ isiti igienici e ambientali sono uguali a quelli de gli spogliatoi utenti.

14.3.4 – Locali medici

In funzione della dimensione dell’impianto, è oppor tuno che sia presente un locale infermeria, con funzioni di primo
soccorso, eventualmente adibito anche ad attività c on esso compatibili (es. locali visite mediche), con caratteristiche analoghe
a quelle indicate nella Parte I – art. 8.3.3.
14.3.5 – Depositi attrezzi e depositi per materiali vari ed attrezzature

Per le caratteristiche dei locali si veda la Parte I – art. 8.4 della presente Norma.

14.3.6 – Caratteristiche dei servizi annessi agli s pogliatoi

Per le caratteristiche e la dotazione di servizi ig ienici, si veda la Parte I – art. 8.6 e art. 10.2.5 della presente Norma.
Per le caratteristiche e la dotazione di docce e as ciugacapelli, si veda la Parte I – art. 8.7 e art. 10.2.6 della presente Norma.

14.4 – Spazi per servizi accessori e commerciali

Nell’impianto possono essere presenti spazi per att ività accessorie, quali sale didattiche, sale di lettura, spazi per
attività sociali e ludiche (es. Biliardo, Musica, e cc.). Possono essere presenti attività di servizio, come un’area bambini o asilo
nido, guardaroba, servizi telefonici e fax, cassett e di sicurezza, servizio assicurazioni, ecc. L’uso di questi spazi non deve
interferire con quello delle attività principali. Nell’impianto possono essere presenti anche spazi p er attività commerciali, quali bar, ristorazione e negozi. L’uso di
questi spazi non deve interferire con quello delle attività principali.
In generale è preferibile che le aree commerciali s iano posizionate al di fuori dell’area di attività. In ogni caso
all’interno dell’impianto in prossimità dell’area d i attività è bene sia presente almeno un’apparecchi atura per la distribuzione
automatica di bevande.
14.5 – Impianti tecnici

Le diverse parti degli impianti tecnici e le appare cchiature soggette a periodici interventi di manute nzione e
controllo dovranno risultare facilmente accessibili ma anche protette da manomissioni. Tutti gli impia nti devono essere

18
realizzati in conformità con la legislazione vigente.

14.6 – Vie d’uscita

L’impianto deve essere dotato di un sistema di vie d’uscita dimensionato in funzione della sua massima capienza, in
conformità di quanto indicato dalla legislazione vi gente e dalle autorità locali competenti. Deve aver e porte d’uscita apribili
verso l’esterno, dotate di maniglioni antipanico. D eve essere assicurato il deflusso degli utenti DA in caso di emergenza.

14.7 – Gestione

14.7.1 – Manutenzione dell’impianto

La manutenzione dell’impianto può essere attuata da personale interno o da ditta convenzionata esterna, purché
rispondente a quanto dichiarato nella carta dei ser vizi e la relativa attività risulti tracciata e controllata.

14.7.2 – Pulizia dei locali

La pulizia dei locali deve essere adeguata e tempes tiva. La relativa attività deve risultare tracciata e controllata.

14.7.3 – Compatibilità ambientale

La gestione dell’impianto deve essere improntata al la compatibilità ambientale ed all’ottimizzazione dei consumi
energetici, attraverso tutte le possibili modalità, quali:
· Limitazioni al consumo di energia, riducendo al min imo il consumo specifico al m
2 attraverso l’utilizzo di fonti
rinnovabili, in particolare il solare termico, per la produzione dell’acqua calda sanitaria e per il r iscaldamento
delle piscine;
· Limitazioni al consumo di acqua;
· Utilizzo di sostanze non dannose per l’ambiente;
· Limitazioni alla produzione di rifiuti e relativa s elezione;
· Promozione di adeguata comunicazione e formazione.

15 – Percorsi attrezzati nel verde (Percorsi vita)

Sono costituiti da itinerari dotati di attrezzature (stazioni) destinate a migliorare il tono ed il co ordinamento
muscolari (jogging, footing, esercizi all’aperto, e cc.). Di massima tali opere non necessitano di loca li accessori ad esse
dedicati. Per la loro funzionalità è comunque oppor tuna la disponibilità di servizi minimi (WC), anche ubicati in
strutture a diversa destinazione.
L’area per la realizzazione può avere estensione va ria, orientativamente circa un ettaro, sita preferibilmente in
ambiente naturale o parco. Possono comunque essere previste differenti estensioni e collocazioni, purché sia garantita la
funzionalità generale come successivamente specific ato. Le stazioni, in numero variabile generalmente da 6 a 26, dovranno
essere dislocate in modo da consentire percorsi int ermedi, anche variamente articolati, di 50 – 200 m. L’area della stazione,
preferibilmente pianeggiante, dovrà consentire l’in stallazione delle attrezzature con sufficienti fasce di rispetto circostanti
larghe circa m 3. La pavimentazione potrà essere di qualsiasi tipo, preferibilmente terreno naturale, possibilmente
inerbito, comunque facilmente drenante per evitare ristagni d’acqua piovana.
Le attrezzature, costituite da panche, ceppi, plint i, paletti, passaggi, scale, pali, sbarre disposte a varie altezze,
sostegni con funi e simili, saranno di massima real izzati con strutture in legno, anche utilizzando elementi naturali reperibili
in loco. Onde poter resistere alle intemperie è com unque opportuno che i materiali siano trattati con impregnanti o
protettivi. Gli elementi di collegamento e la ferra menta in genere dovranno essere protetti dalla rugg ine. Tutti gli
elementi strutturali dovranno essere saldamente col legati tra loro e stabilmente ancorati al terreno o nella pavimentazione,
ove necessario con plinti di adeguate dimensioni. I collegamenti e gli ancoraggi dovranno essere in gr ado di sopportare le
sollecitazioni anche dinamiche dovute all’uso tenen do conto di un idoneo coefficiente di sicurezza da applicare ai carichi
di esercizio che, salvo diverso giustificato criter io di verifica o documentazione sperimentale, dovrà risultare non
inferiore a 3. Analogo dimensionamento alle solleci tazioni dovrà essere assicurato per le diverse parti costitutive, gli
elementi di giunzione, sospensione e simili. Al fin e di evitare danni agli utenti, dovranno essere evitate sporgenze,
elementi con spigoli vivi o scheggiabili, parti met alliche appuntite o taglienti e simili, elementi sporgenti non facilmente
individuabili o non segnalati. Per le tipologie di attrezzi e per altre indicazioni si farà riferimento alle normative UNI EN
vigenti.
16 – Piste ciclabili

Si fa riferimento alle piste ciclabili comunque rea lizzate ma con modalità di utilizzazione regolament ata e controllata.
Sono escluse le piste provvisoriamente destinate ad attività sportiva ed i circuiti ciclabili regolamentati dalla F.C.I. Ove

19
esistenti dovranno comunque essere rispettate normative specifiche al riguardo (prescrizioni di legge, norme locali, ecc.).
Le piste in argomento sono costituite da un percors o continuo, con caratteristiche del tracciato stabilite in modo
da evitare situazioni di pericolosità per gli utent i, in relazione alle condizioni di utilizzazione. O rientativamente si dovrà
tener conto di velocità comprese tra 10 e 25 Km/h, cui corrispondono spazi d’arresto dell’ordine di 2 – 10 m (in piano, su
superficie asfaltata asciutta di tipo stradale). Si tuazioni diverse (tratti in discesa, velocità super iori, ecc.) saranno da
valutare in relazione all’andamento del tracciato. La lunghezza della pista potrà essere variabile anche in relazione alla
conformazione dell’area disponibile; sono consiglia bili lunghezze non inferiori a m 300. La larghezza delle piste, salvo
quanto diversamente indicato dai regolamenti locali , non dovrà essere inferiore a m 2,50 se a senso unico di percorrenza ed
a m 3,50 se a doppio senso. Le curve, da dimensiona re in base alla velocità di accesso prevista, dovranno avere raggio
minimo non inferiore a tre volte la larghezza del t racciato, evitando condizioni di contro pendenza.
Eventuali incroci tra piste dovranno essere segnala ti e realizzati in modo da consentire una idonea visibilità ed i
necessari spazi di arresto. Analoghe segnalazioni, con modalità conformi al Codice della Strada, dovra nno essere
previste per eventuali attraversamenti stradali, pe donali e per altre condizioni di pericolosità. La pista dovrà essere munita
di fasce di rispetto laterali prive di ostacoli, pi ane, di larghezza non inferiore a m 1,50. Eventuali ostacoli non eliminabili in tale
fascia dovranno essere segnalati e protetti. Per ra gioni di sicurezza degli utenti è consigliabile una separazione, alta circa m
1,10, tra pista e spazi circostanti, da realizzare all’esterno della fascia di rispetto, priva di elem enti sporgenti o comunque
pericolosi. La pavimentazione della pista può essere realizzata con manti continui o elementi discontinui purché
opportunamente collocati in modo stabile; in ogni c aso deve essere piana e antisdrucciolevole.
In relazione all’importanza, lunghezza e modalità p reviste per l’uso della pista, sono consigliabili attrezzature varie
per il confort degli utenti, quali: aree di sosta, ripari, punti di ristoro, servizi igienici, posto di primo soccorso, parcheggi per
veicoli; in ogni caso è consigliata la presenza di una o più fontanelle d’acqua potabile.

17 – Parchi acquatici

Per tali strutture valgono in generale le indicazio ni riportate all’art. 10.2 per gli impianti natatori, pur potendo essere
adottate soluzioni diverse che garantiscano comunqu e la funzionalità e le condizioni igieniche e di sicurezza previste dalle
normative vigenti, nell’uso da parte dei diversi ut enti. In generale si possono distinguere le zone se guenti:

a) Zone destinate all’attività natatoria propriamente detta;
b) Zone a spiaggia, con profondità degradante. Devono essere rivestite con materiali antiscivolo; le vasche
possono essere dotate di sistemi per la generazione di onde;
c) Zone attrezzate per attività ludiche varie (acquasc ivoli, ecc.);
d) Zone a profondità costante tale da consentire lo sv olgimento di attività di acqua-gym, idrobike, aerob ica in
acqua, ecc.;
e) Zone per il relax, attrezzate con sedili e bocchett e per idromassaggi e attrezzature per musico o crom o-terapia,
fontane, torrenti, cascate d’acqua, ecc.;
f) Zone attrezzate per lo svolgimento di attività ginn ica riabilitativa e per l’attività dei DA.

Tenendo conto della particolare conformazione e des tinazione degli impianti, i servizi annessi (spogliatoi, locali
accessori, ecc.) possono avere diversa distribuzion e e dimensionamento. Si terrà comunque conto delle indicazioni seguenti:
· La temperatura dell’acqua consigliata è quella dell e vasche nuotatori;
· Gli spogliatoi dovranno essere dimensionati in base al numero complessivo di utenti previsto per il ma ssimo
affollamento, tenendo conto delle modalità gestiona li;
· Per l’ubicazione degli spogliatoi e dei servizi ann essi si seguiranno di preferenza i criteri indicati per gli impianti
natatori; potranno tuttavia essere studiate soluzio ni igienicamente e funzionalmente compatibili che p revedano
servizi aggiuntivi o sostitutivi anche nell’area de lle vasche (cabine, docce, WC);
· Le attrezzature ed i prodotti utilizzati dovranno e ssere conformi alle prescrizioni della normativa eu ropea;
· Dovrà essere previsto un locale di primo soccorso c on caratteristiche analoghe a quello per gli impianti natatori;
· Dovrà essere assicurata l’accessibilità agli utenti DA.

20
Tabella A
CARATTERISTICHE DELLE PAVIMENTAZIONI SPORTIVE PER ATTIVITÀ E LIVELLO D’USO
Attività sportiva Codici delle pavimentazioni
10 20 30 40 51 52 53 61 62 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 81 82 91 92 93
Atletica leggera 2 2 3 3 3 3
Lotta – Judo 3
Pesistica 3 3
Badminton 3 1 1 1 3 3 3 3 3 3 3 3 3
Boxe 1 1 1 3
Scherma 3
Baseball 3 3
Rugby 3 2 2 3
Calcio 3 2 2 2
Calcio a 5 1 1 3 3 1 1 3 3 3 3 3 3 3 3 3 2 2
Hockey su prato 2 2 3 3
Hockey indoor 3 2 2 2 1 3 3 3 1 3
Golf 3 2
Ginnastica 3 1 3 3 3 3 3 3 3 1 1 2
Handball 1 3 2 1 1 3 3 3 3 3 3 3 3 2
Pallacanestro 1 3 2 1 1 2 2 2 2 2 2 2 2 2
Pallavolo 1 3 2 1 1 2 2 2 2 2 2 2 2 2
Tennis 3 3 1 1 3 3 3 3 3 3 3 3 3 2
Bocce 3 2
Sport sul
ghiaccio 3 1
Sport equestri 3 3
Polo 3 2
Ciclismo 3 2 2 2
Hockey a rotelle 3 2 2 2 2 2 2 2
Pattinaggio
artistico 3 2 2 2 2 2 2 2
Tiro arco (aperto) 3
Tiro arco
(chiuso) 2 2 3 3 3

Livelli d’uso
1 – Attività non agonistiche
2 – Attività agonistiche a livello locale
3 – Attività agonistiche a livello nazionale o inte
rnazionale

21
Appendice alla tabella A
Codici dei tipi di pavimentazione sportiva e loro d estinazione

codice descrizione indoor outdoor
10 tappeti erbosi naturali

20 terre stabilizzate

30 ghiaccio

40 legno

50 cementizi
51 conglomerati cementizi compatti

52 conglomerati cementizi porosi

53 granigliati cementizi in getti

60 asfaltoidi
61 conglomerati bituminosi asfaltosi normali

62 conglomerati bituminosi asfaltosi con elastomeri
70 sintetici
71 elastomeri omogenei

72 granulati compatti

73 granulati porosi

74 multistrati

75 PVC

76 gomma

77 linoleum

78 resine acriliche e/o elastomeriche

79 resine epossidiche

80 manti erbosi artificiali
81 senza intasamento

82 con intasamento

90 altri
91 prefabbricati in materie plastiche

92 moquette

93 tappeti e pedane speciali

22
Tabella B
Caratteristiche illuminotecniche consigliate per al cune attività sportive
(Per specifiche più dettagliate, si faccia riferime nto alla Norma UNI EN 12193)

Spazi – impianti

Livello
attività (a)
All’aperto (b) Al coperto (b)

Note
Illumina-
mento
medio
(lux)
Ill.min./
ill.medio

Illumina-
mento
specifico
(lux)
Illumina-
mento
medio
(lux)
Ill.min./
ill.medio
Illumina-
mento
specifico
(lux)
Atletica leggera 3 500 0,7 1000
(1) 500 0,7 1000 (1) (1) fotofinish 2 200 0,5 300 0,6
1 100 0,5 200 0,5
Attività natatorie
(piscine) 3 500 0,7
500 0,7
2 300 0,7 300 0,7
1 200 0,5 200 0,5
Badminton 3 750 0,7 2 500 0,7
1 300 0,7
Baseball 3 750
(1) 0,7(1) 750(1) 0,7(1) (1) infield 2 500(1) 0,5(1)
1 300(1) 0,5(1)
Softball 3 750
(1) 0,7(1) (1) infield 2 500(1) 0,7(1)
1 200(1) 0,5(1)
Bocce
3 200 0,70,5 300 0,7
2 100 0,7 200 0,7
1 50 0,5 200 0,5
Bowling 3 200
(1) 0,5 1000(2) (1) piano vert (2) bersaglio 2 200(1) 0,5 1000(2)
1 200(1) 0,5 1000(2)
Calcio
3 500 0,7
2 200 0,6
1 75 0,5
Calcio a 5 3 500 0,7 750 0,7
2 200 0,7 500 0,7
1 100 0,5 200 0,5
Ciclismo 3 500 0,7 1000
(1) 750 0,7 1000 (1) (1) fotofinish –
piano vert. 2 300 0,7 500 0,7
1 100 0,5 200 0,5
Golf 3-2 100(1) 0,8 100(2) (1) tee – (2) buca
Ginnastica 3 500 0,7
2 300 0,6
1 200 0,5
Hockey
(prato e indoor) 3 500 0,7 750 0,7
2 200 0,7 500 0,7
2 200 0,7 300 0,7
Pattinaggio a
rotelle 3 500 0,7 750 0,7
2 200 0,5 500 0,6
1 100 0,5 300 0,5
Pallacanestro
Pallavolo
Pallamano
Lotta
Pesistica
Judo 3
500 0,7 750 0,7

2 200 0,6 500 0,7
1 100 0,5 200 0,5
Pugilistica 3 2000
(1) 0,8 (1) sul quadrato 2 1000(1) 0,8

23
1 500(1) 0,5
Rugby 3 500 0,7
2 200 0,6
1 75 0,5
Sport equestri 3 500 0,7 500 0,7
2 300 0,6 200 0,5
1 200 0,5 100 0,5
Sport motoristici
3 200 0,6 1000(1) 200 0,6 1000(1) (1) fotofinish 2 200 0,6 200 0,6
1 80 0,5 80 0,5
Sport sul
ghiaccio 3 750 0,7 750 0,7
2 500 0,7 500 0,7
1 200 0,5 300 0,7
Squash 3 750 0,7
2 500 0,7
1 300 0,7
Tennis 3 500 0,7 750 0,7
2 300 0,7 500 0,7
1 200 0,6 300 0,5
Tennistavolo 3 750 0,7
2 500 0,7
1 300 0,7
Tiro a segno 3-2-1 200 0,5 500
(1)
300(2) 200 0,5 500
(1)
300(2)
(1) bersaglio (2) pedana
Tiro con l’arco 3-2-1 200 0,5 750(1) 200 0,5 1000(1)
(1) ill. verticale
bersaglio

N.B.
(a) Livelli di attività: 1. Attività non agonistiche
2. Attività agonistiche a livello locale
3. Attività agonistiche a livello nazionale o internaz ionale
(b) Gli illuminamenti, salvo diversa specifica, si int endono sul piano orizzontale, coincidente con la su perficie dello
spazio di attività (sup. dell’acqua per le vasche n atatorie).

Appendice 1 alla tabella B
Valori dell’illuminamento sul piano orizzontale in lux secondo le norme UEFA

Numero di spettatori

fino a 10.000

oltre 10.000 fino a 20.000

oltre 20.000
Distanza massima spettatori
dal centro campo (m) 130 150 180
Livello di illum. medio
minimo accettabile (lux) 150 250 400
Livello di illum. medio
minimo consigliato (lux)
250 400 800

Appendice 2 alla tabella B
Valori dell’illuminamento sul piano verticale in lu x secondo le norme FIGC

Numero spettatori fino a 3000 da 3000 a 5000 oltre 3000
fino a 10000
oltre 10000
fino a 20000 oltre 20000
Illuminamento
medio (lux) 100 150 250 400 800

24
Tabella C
Caratteristiche ambientali

Tipologia
Temp.
aria
°C
Umidità
relativa
%
Illum. medio
lux
Ricambi
aria
volumi
amb./ora
Velocità
massima
aria
m/sec
(1)
Livello
massimo
rumore
ambiente
dBA (2)
Locali

Sale al
chiuso 16-20
20-22
18-22
(7)
22(8)
22
20
20
20
16
20 50
50
50
70
60
50
50
50
50
50
(3)
200
150 80
80
200
200
200
100
150 (4) (4)
5
8
5-8 2,5
1,5 1
0,5-1 0,5 0,15
0,15
0,15
0,15
0,15
0,15
0,15
0,20
0,25
0,20 40
40
40
50
40
40
40
40
50
40 sala di attività
sale preatletismo
spogliatoi
docce
servizi igienici
primo soccorso
uffici
atrio
magazzini
locali vari

Impianti
natatori (9) (6)
28
≥ 20
(9)-24(7)
24(8)
≥ 20(9)
≥ 20(9) -22
20
20
20
20 ≤
70
(9)
70
60
70
60
50
50
50
50
50 ≥
150(9) (3)
300
≥ 100
(9) – 150
80
≥ 80
(9)
200
300
200
100
150
(9) (5)
3
≥ 4
(9)-5
8
≥ 4
(9)-5-8
≥ 4(9)
1,5
1,5
0.5-1
0,5 ≤
0,10
(9)
0,15
0,15
0,15
0,15
0,15
0,15
0,20
0,25
0,20 40
40
40
50
40
40
40
40
50
40 sala di attività
sale preatletismo
spogliatoi
docce
servizi igienici
primo soccorso
uffici
atrio
magazzini
locali vari

Servizi
per
impianti
all’aperto

20-22
18-22(7)
22(8)
20
20
20
18-20
16
18-20 50
50
70
60
50
50
50
50
50 200
150
80
80
200
300
200
100
150 3
3
8
5-8 2,5
1,5
1,5
0,5-1 0,5 0,15
0,15
0,15
0,15
0,15
0,15
0,20
0,25
0,20 40
40
50
40
40
40
40
50
40 sale preatletismo
spogliatoi
docce
servizi igienici
primo soccorso
uffici
atrio
magazzini
locali vari

Note:
1.
I valori si riferiscono al caso di ventilazione art ificiale. Per la sala di attività si intendono validi per tutto il volume
interessato al gioco (attrezzi compresi); per gli a ltri locali fino ad una distanza minima di m 2 dall e persone.
2. Il livello di rumore è quello prodotto dalle appare cchiature e impianti tecnici installati nei locali.
3. Per i valori dell’illuminamento dello spazio di att ività fare riferimento alla Tabella B.
4. Almeno 20 m
3/ora/persona al massimo affollamento per la zona pu bblico; 30 m3/ora/persona al massimo
affollamento per quella atleti.
5. Valori da stabilire in relazione alle caratteristic he termoigrometriche da raggiungere, con i limiti d i cui all’articolo 4
per la ventilazione.
6. Per la temperatura dell’acqua nelle vasche vedere g li articoli 10.2.1 e 10.2.2.
7. La temperatura dell’aria negli spogliatoi (esclusi quelli degli impianti natatori) è opportuno sia sup eriore di 2 – 4 °C
a quella della sala di attività.
8. La temperatura dell’acqua delle docce, all’erogazio ne, non deve essere inferiore a 37°C e non superior e a 40°C, se
premiscelata; la temperatura dell’acqua calda misce labile non deve superare i 48°C.
9. I requisiti termoigrometrici, di ventilazione e ill uminotecnici dovranno risultare conformi a quanto i ndicato
nell’Accordo 16 gennaio 2003 – tra il Ministro dell a salute, le Regioni e le province autonome di Tren to e di
Bolzano sugli aspetti igienico-sanitari per la cost ruzione, la manutenzione e la vigilanza delle pisci ne a uso
natatorio.